di Eleonora Mollo
Inaugurato ufficialmente venerdì 5 ottobre l’impianto “Grassano” di Predosa, esempio virtuoso di Green Economy nella provincia di Alessandria. Lo stabilimento della Riccoboni Holding, società parmense da tempo al lavoro in territorio alessandrino, si occupa del trattamento dei filtri olio delle automobili, recuperando ferro (50 – 55%, riciclato nelle acciaierie), alluminio (2%), olio esausto (15%, che sarà poi rigenerato per la produzione di nuovo olio motore) e carta (35%, avviata a recupero energetico) che altrimenti sarebbero smaltiti in discarica oppure dispersi nell’ambiente.
Venerdì scorso il padrone di casa, Angelo Riccoboni, ha aperto le porte dello stabilimento alessandrino a tecnici, politici, ma anche ai cittadini residenti nei paesi intorno all’impianto, permettendo loro di capirne il funzionamento. “Una giornata importante in cui abbiamo voluto presentare al territorio un impianto di cui andiamo particolarmente orgogliosi – nota l’amministratore delegato Angelo Riccoboni – Voglio ringraziare tutti coloro che sono intervenuti all’inaugurazione e che hanno voluto vedere con i propri occhi come anche in Piemonte sia possibile avere un’economia sostenibile”.
L’appuntamento di venerdì ha portato a Predosa anche Paolo Tomasi, presidente del COOU (Consorzio obbligatorio degli Oli Usati), il senatore Roberto Della Seta, membro della Commissione Ambiente del Senato, il vicepresidente della Regione Piemonte, Ugo Cavallera, il presidente della Provincia di Alessandria, Paolo Filippi e il sindaco di Predosa, Giancarlo Sardi. L’inaugurazione dello stabilimento “Grassano” non è stato solo un “taglio del nastro”, ma anche l’occasione per parlare di economia sostenibile e discutere di politica ed esperienza imprenditoriale: il vicepresidente Cavallera ha voluto sottolineare l’importanza della Green Economy in area piemontese, sia in termini ambientali che di ricaduta occupazionale. L’investimento effettuato dalla Riccoboni Holding testimonia la fiducia che viene riposta nella Green Economy: l’impianto costato 5 milioni di euro (di cui 500.000 stanziati dalla Regione Piemonte) consente di gestire a Predosa 5000 tonnellate di filtri olio, quasi un terzo della produzione nazionale (16.000 tonnellate) e da lavoro a 45 persone, buona parte delle quali provenienti da Predosa e dintorni.