di Emanuele Biestro
Chi è stato secondo voi, in Italia, il personaggio che più di ogni altro ha operato a favore dell’ambiente? Potete deciderlo voi sul sito www.personaggioambiente.it, decidendo all’interno di una rosa di 21 candidati il nuovo Personaggio Ambiente 2012, cioè colui che attraverso il suo operato ha reso un servizio alla collettività migliorando l’ambiente e la vita di tutti.
AICA ha il piacere di ritrovare un proprio socio tra i candidati, Alessio Ciacci, assessore all’Ambiente nel comune di Capannori (provincia di Lucca). Per permettere anche ai nostri lettori di conoscerlo meglio, lo abbiamo intervistato, partendo dalla politica Rifiuti Zero che ha fatto del comune di Capannori un’eccellenza a livello nazionale.
Ci può dire come è nata la politica rifiuti zero?
Dopo esempi internazionali come il comune di San Francisco e centinaia di città dal Giappone all’Australia, dal Canada all’America Latina, anche in Italia in molti comuni abbiamo scelto di costruire sostenibilità attraverso l’eliminazione progressiva dei rifiuti a smaltimento. Rifiuti Zero significa proprio l’eliminazione della parte più inquinanti degli scarti urbani, ovvero quella non riciclabile. Addio quindi a discariche ed inceneritori: le alternative esistono, hanno dimostrato vantaggi non solo in termini ambientali ma anche sul piano economico ed occupazionale. In Italia Capannori nel 2007 ha aderito per primo alla Strategia Rifiuti Zero, ma oggi sono già 120 i comuni aderenti con oltre 3 milioni di cittadini coinvolti dalla Sicilia alla Valle d’Aosta.
Nella strategia Rifiuti Zero non è tanto importante l’obiettivo finale (in genere stabilito al 2020) ma tutte le azioni ed i processi che a livello locale si attivano, in senso partecipato, per raggiungere la meta.
Le attività di prevenzione e riduzione dei rifiuti possono calare notevolmente i livelli di produzione dei rifiuti urbani. Se questo percorso è abbinato ad una politica di raccolta differenziata “domiciliare” e con l’attivazione di sistemi incentivanti di “Tariffazione Puntuale”si può rendere infinitesimale la materia non riciclabile, potendo realisticamente pensare di centrare l’obiettivo Rifiuti Zero.
Capannori non è un piccolo comune: come avete costruito la strategia della raccolta porta a porta?
Capannori ha 46 mila abitanti suddivisi in 40 frazioni per 160 kmq di estensione. Abbiamo attuato una strategia di coinvolgimento del territorio, dei cittadini e delle associazioni locali, condividendo l’importanza della salvaguardia ambientale e la responsabilità di ognuno di costruire vie d’uscita dalla crisi che attraversa il pianeta. Lavoriamo con i cittadini su tutti i temi, dal risparmio energetico alle energie rinnovabili, dal risparmio idrico alla tutela del territorio, e anche sui rifiuti c’è un percorso di continua evoluzione. Dopo il passaggio al “Porta a porta” con risultati dell’80% di materiali avviati a riciclo, ora stiamo introducendo la “Tariffa Puntuale” che ci spingerà anche oltre il 90%. In questi modo nel corso degli anni abbiamo creato decine di posti di lavoro, sostenuto l’associazionismo locale nell’informazione a tutte le famiglie, migliorato il decoro del Comune e ridotto del 30% la produzione complessiva di scarti, grazie alle numerose iniziative per la riduzione dei rifiuti. Ascit, la nostra azienda di gestione dei rifiuti, è totalmente pubblica e gli operatori hanno una funzione educativa verso la cittadinanza a cui regolarmente viene effettuato un servizio di qualità, con punte di gradimento che vanno oltre il 90% (con sondaggi realizzati da misuratori indipendenti).
Cosa è stato più determinante: l’iniziativa politica o la volontà dei cittadini?
Entrambe. L’una senza l’altra sarebbero andate poco lontano. C’è una condivisione delle scelte che noi facciamo non solo nelle politiche ambientali ma anche in altri settori. Ad esempio ogni anno attuiamo il Bilancio Partecipativo facendo decidere direttamente ai cittadini come utilizzare una parte consistente del bilancio comunale (quest’anno di circa 500 mila euro). La politica e le istituzioni hanno un enorme bisogno di limitare il divario con la gente, e la società civile ha bisogno di istituzioni aperte, collaborative ed innovative per costruire un futuro migliore per le nostre comunità e scrivere collettivamente risposte alla crisi che stiamo attraversando.
Ci può raccontare della sua attività nel coordinamento agende 21 locali italiane e nella rete Italiana dei Compostatori?
La rete dei Comuni Rifiuti Zero, l’Associazione dei Comuni Virtuosi, il Coordinamento Agende 21 locali, la rete italiana dei compostatori sono reti molto importanti per le amministrazioni e chi segue con attenzione i temi ambientali. Ci permettono a costo zero di imparare moltissimo, condividere le migliori buone pratiche attuate a livello nazionale, sviluppare progettualità assieme e cercare di portare anche a livello nazionale le nostre richieste e le nostre proposte. In decine di esperienze stiamo costruendo progettualità che fino a pochi anni fa in molti definivano utopie. Oggi abbiamo bisogno di queste utopie altrimenti il declino è assicurato.
Si aspettava questa candidatura?
No, è stata una bella sorpresa! Non è solo per ciò che io ho fatto in questi anni ma per tutto ciò in cui l’amministrazione di cui faccio parte, il suo Sindaco, la sua cittadinanza ma anche centinaia di associazioni, movimenti ed altre amministrazioni in tutta Italia credono fermamente. Ovvero che solo con una politica attenta alla sostenibilità possiamo costruire un futuro possibile, ed in questo percorso la strategia Rifiuti Zero ha un ruolo di grande centralità.
Non ci resta che andare sul sito www.personaggioambiente.it e votare Alessio!