di Denise De Franco
Pulite le potiche di sviluppo, avvolgetele con uno strato di innovazione e scottatele con un filo di illuminazione, un pizzico di ecologia e sfumate il tutto con della fiducia. Per contorno preparate un piano ripieno di idee nuove con pezzi di consapevolezza e rispetto per l’ambiente, condite il tutto con la bellezza, la meritocrazia e di speranza… quanto basta!
Questa potrebbe essere la ricetta di sintesi del QuantoBasta Festival che dal 30 maggio al 1° giugno ha “occupato” la città labronica. Tre giorni di incontri, convegni, approfondimenti, spettacoli, attività ludiche e quanto basta per ragionare sul tema del lavoro e delle politiche di sviluppo sostenibile.
Il Festival nasce nel 2010 a Piombino, luogo di forti contrasti ambientali presenti, quindi, il luogo ideale da cui partire per parlare di economia sostenibile. Quest’anno, purtroppo, l’Amministrazione comunale ha dovuto rinunciare ad ospitare il festival a causa delle difficoltà finanziarie, conseguenza della crisi economica attuale. Pertanto è stato deciso di spostare l’evento nella città di Livorno, perchè simile per realtà industriale, turistica e commerciale alla città di Piombino, garantendo così una continuità logica del festival. Questo però non ha lasciato del tutto a bocca asciutta Piombino, anzi, qui si è tenuta una sessione dedicata alla bellezza, perchè la convizione di tutti gli organizzatori, sostenitori e aderenti è che salvaguardare la bellezza di un territorio significa immaginare un altro futuro in cui anche il lavoro e la qualità della vita possono trovare un proprio reale valore.
L’effetto della crisi ha fatto si che la manifestazione fosse ridimensionata, infatti, non sono stati collocati (come per le precedenti edizioni) gli stands nell’area cittadina, concentrando il tutto presso il LEM (Livorno Euro Mediterraneo), però questo non ha inficiato sulla qualità del ricco programma.
Particolare interesse ha destato la lectio magistralis di Luciano Violante dal titolo “Dal vecchio conflitto tra capitalee lavoro al nuovo conflitto tra lavoro e rendite parassitarie”. Da sottolineare, inoltre, l’interessante incontro dal titolo “Parchi e aree protette in Toscana: tra tutele della biodiversità, identità enuovo modello di sviluppo”, durante il quale è stato discusso il futuro dei parchi quale veicolo di promozione del territorio. Questi enti stanno attraversando un momento di difficoltà dovuta alla mancanza di fondi, ma ci sono realtà, quali i Parchi della Val di Cornia ( rappresentati dal Presidente Luca Sbrilli), in cui qualcosa si muove nella direzione giusta. In particolare, il Presidente Sbrilli ha sottolineato che da qualche anno si sta attuando una politica di apertura, rivalutazione territoriale e di promozione turistica della Val di Cornia attraverso una politica di incentivi quali, ad esempio, la messa a disposizone di alcune terreni per coltivazioni sperimentali e la creazioni di nuove filiere produttive. Si lavora per la certificazione di qualità di prodotti del territorio dei parchi (come l’olio extravergine) in collaborazione con il Sant’Anna di Pisa e si agisce per l’attività di promozione turistica, cercando di sostituirsi alle APT (enti aboliti dall Regione Toscana), attuando così una vera e propria campagna di marketing territoriale. Tutto questo ha incrementato il numero delle presenze e creato possibilità lavorative di qualità. Si può dire che, come ha efficacemente illustrato la Presidente del Parco Regionale della Maremma Lucia Venturi, i parchi possono rappresentare un ottimo strumento di sviluppo economico sostenibile del territorio.
Il QuantoBasta Festival è un inziativa del Comune di Livorno, il Comune di Piombino, della Regione Toscana e della Provincia di Livorno con il contributo della Camera di Commercio di Livorno che anche quest’anno ha ricevuto l’adesione del Presidente della Repubblica. La manifestazione è prodotta dalla società Sicrea.
Arrivederci al 2014!