di Walter Ronzani
Abbiamo il piacere di pubblicare l’intervista al prof. Giovanni Puglisi, presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, impegnata ormai da alcuni anni nell’organizzazione della Settimana per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile, all’interno del decennale programma dell’ONU dedicato all’educazione sostenibile, quest’anno dal 18 al 24 novembre.
1) Partendo dall’inizio, qual è stata la considerazione che ha spinto l’ONU a dedicare un decennio all’educazione allo sviluppo sostenibile? Tra l’altro affidandone la gestione di questo programma all’UNESCO ha implicitamente sancito che il paesaggio è un vero e proprio patrimonio culturale dell’umanità.
La scelta di dedicare un decennio internazionale all’Educazione per lo Sviluppo Sostenibile viene effettuata in occasione del Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile tenutosi a Johannesburg nel 2002 il cui obiettivo primario era l’ideazione di strategie che portassero a coniugare lo sviluppo economico del nostro pianeta con il rispetto per l’ambiente e la giustizia sociale, anche intergenerazionale.
Il Decennio ONU per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2005-2014 è coordinato dall’UNESCO, e in Italia da questa Commissione, perché affronta problematiche, tutte in stretta relazione tra loro, che sono alla base dei valori su cui si fonda la cultura “unescana”: i diritti umani, la pace, l’accesso alle risorse del pianeta, la povertà, le diversità culturali, l’economia, l’ambiente ecc..
L’educazione allo sviluppo sostenibile tocca tutti gli aspetti della vita e tutti quei valori ispirati al rispetto degli altri, e si rivolge soprattutto alle giovani generazioni, di oggi e future. Un proverbio indiano che ricordiamo spesso perché efficace sintesi dell’approccio UNESCO allo sviluppo sostenibile recita: “abbiamo ricevuto la terra non in eredità dai nostri genitori ma in affitto dai nostri figli”.
2) Il tema di quest’anno è “La bellezza del paesaggio: dalla valorizzazione alla creatività.” I termini paesaggio e bellezza possono assumere molteplici accezioni e dare vita ad innumerevoli riflessioni filosofiche. Qual è la visione di UNESCO a riguardo e perché ha sentito l’urgenza di approfondire queste tematiche?
Ogni paesaggio artistico o naturalistico è una creazione umana paragonabile ad un’opera d’arte, ma molto più complessa: mentre un pittore dipinge un quadro e un poeta scrive una poesia, un intero popolo crea il proprio paesaggio secondo le proprie tradizioni culturali, il proprio senso estetico e il proprio modo di interagire con l’ambiente circostante.
Il paesaggio è prodotto dal lavoro e dall’agire degli uomini, pertanto non è solo una realtà estetica, ma ha anche un valore etico e come ogni opera d’arte è frutto di un’attività creativa.
L’edizione 2013 della Settimana di Educazione allo Sviluppo Sostenibile è dedicata ai paesaggi, alla bellezza e alla creatività del nostro Paese, e vuole sottolineare come la storia culturale dell’Italia, per secoli crocevia di scambi con altri popoli e civiltà, abbia reso possibile che dall’interazione virtuosa tra uomo e ambiente si formasse il nostro paesaggio che, per eccezionale bellezza e per valore artistico e naturalistico, ha reso il nostro Paese quella che ospita il maggior numero di Siti (in tutto 49) Patrimonio dell’Umanità al mondo. Un grande onore e una grande responsabilità allo stesso tempo.
Le nostre società attraversano un periodo molto difficile, caratterizzato dalla crisi economica che investe tutto l’occidente, da profonde contraddizioni interne e da una evidente perdita di valori di riferimento. L’educazione diventa uno strumento necessario per recuperarne alcuni alla base della convivenza civile e del rispetto nei confronti del nostro prossimo.
“La bellezza salverà il mondo”, una famosa frase del grande scrittore russo Fëdor Michajlovic Dostoevskij, ha ispirato la scelta del tema della Settimana 2013: l’educazione allo sviluppo sostenibile in definitiva è un’educazione permanente alla bellezza e all’armonia tra sistemi naturali e antropici. Intendendiamo per bellezza quella caratterizzata da valore universale, profondo, oggettivo che, come intendeva Platone, costituisce l’essenza della realtà e regola i meccanismi che governano il nostro pianeta.
La concezione che Dostoevskij ha della bellezza del resto coincide con quella di Platone, quando identifica un legame misterioso, inafferrabile e indistruttibile tra il bello ed il bene. La famosa frase è molto suggestiva, e, anche se molto spesso travisata nel suo reale significato, molto attuale. La bellezza cui ci si riferisce non è apparente, effimera, soggettiva, priva di valore, bensì bellezza capace di riempire i vuoti della nostra esistenza, facendoci uscire dal caos, dalle situazioni difficili e dalla noia. Credo che Dostoevskij abbia attribuito alla bellezza un valore salvifico in quanto era convinto che potesse stimolare la nostra fantasia, la nostra curiosità e soprattutto accendere le nostre emozioni e i nostri sentimenti. Ma del resto il nostro Giacomo Leopardi, prima ancora di Dostoevskij, in uno dei suoi canti più belli, “l’Infinito”, già rimandava all’ideale platonico di bellezza con un esempio emblematico di come la fantasia e i sentimenti di un giovane possano esplodere attraverso la contemplazione di un paesaggio.
Suscitare meraviglia, emozioni e curiosità è il fine ultimo dell’educazione ed è il fine della nostra iniziativa, che vuole essere uno stimolo positivo alla riflessione e all’azione rivolta sopratutto ai giovani, per dar loro speranze concrete di un futuro migliore, confidando con maggiore fiducia nelle loro risorse e capacità.
3) La Settimana UNESCO di Educazione allo Sviluppo Sostenibile viene organizzata in contemporanea anche in altri paesi oppure è una prerogativa italiana? Nel primo caso, il tema è lo stesso a livello mondiale oppure ogni paese è libero di decidere su quale argomento concentrarsi?
Nell’ambito del Decennio ONU per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile ogni paese organizza iniziative diverse. La scelta di dedicare un’intera settimana nazionale ad attività e progetti che promuovono buone pratiche e comportamenti sostenibili è una prerogativa italiana che viene coordinata da questa Commissione e che rappresenta una dimostrazione che è possibile, anche con pochi mezzi, fare cose belle e utili.
4) Quasi in contemporanea, dal 16 al 24 novembre, si svolgerà la SERR – Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, evento patrocinato da UNESCO. Si prevedono delle sinergie tra la SERR e la Settimana UNESCO di Educazione allo Sviluppo Sostenibile?
La Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO fa parte del Comitato Promotore della SERR con cui, oltre ai molti obiettivi comuni, mette in atto sinergie propositive volte alla promozione di attività, iniziative e progetti ecosostenibili che coinvolgono scuole, enti pubblici e privati, istituzioni, cooperative, ecc. su tutto il territorio nazionale.
5) Entrando nello specifico, come funziona esattamente la Settimana UNESCO di Educazione allo Sviluppo Sostenibile? I Portatori di interesse tra cui enti pubblici, associazioni e imprese sottopongono delle proposte di attività al comitato organizzatore o si tratta di partnership? Che tipo di attività prediligente e come si articola la collaborazione?
La Settimana raduna ogni anno centinaia di iniziative in tutte le regioni italiane organizzate da una fitta rete di realtà impegnate durante tutto l’anno nel difficile eppur strategico compito di diffondere informazione, consapevolezza, spirito critico sui temi dell’ambiente: istituzioni nazionali e locali, sistema Infea, associazioni, scuole, biblioteche, centri per l’educazione ambientale, università, musei, parchi, imprese, etc. Numerose sono state le tematiche trattate e approfondite negli anni – energia (2006), cambiamenti climatici (2007), riduzione, riciclo e riuso dei rifiuti (2008), acqua (2011), città e cittadinanza (2009), mobilità sostenibile (2010), alimentazione (2012), … – tantissimi gli eventi e diversissime le modalità: incontri, convegni, tavole rotonde, visite guidate, spettacoli e laboratori sperimentali ed interattivi…: un programma di iniziative completamente aperte, totalmente gratuite, caratterizzate dalla volontà di aggregare e stimolare la partecipazione attiva delle persone. Un approccio innovativo che ha visto un’ottima risposta di pubblico, a dimostrazione che la creatività, la predisposizione a pensare a soluzioni nuove e fuori dagli schemi, pagano e possono essere la leva per affrontare la crisi che attraversa il nostro paese. Le attività sono tutte molto interessanti e propositive, è difficile avere delle preferenze, sicuramente quelle che registrano ampia partecipazione e che coinvolgono soprattutto le giovani generazioni centrano in pieno gli obiettivi della Campagna DESS.
Le adesioni alle Settimane DESS sono aumentate sensibilmente negli anni, in quantità e in qualità, con un ruolo protagonista e propulsore di scuole e studenti. Questo risultato è senz’altro molto significativo e incoraggiante, soprattutto alla luce del fine ultimo della campagna, ovvero il maggior coinvolgimento possibile di giovani. Siamo molto contenti di come sia cresciuto l’impegno su questi temi, grazie, non dimentico mai di dirlo, al contributo fondamentale di tutti i nostri partner, dal sistema INFEA agli enti locali, dalle scuole alle università, dalle associazioni ai singoli cittadini.
6) Durante la Settimana UNESCO di Educazione allo Sviluppo Sostenibile organizza degli eventi in prima persona oppure si limita a gestire le proposte che giungono?
Tutte le iniziative e i progetti che provengono dalle varie Istituzioni nazionali e locali, dal sistema Infea, dalle associazioni, dalle scuole, dalle biblioteche, dai centri per l’educazione ambientale, dalle università, di musei, i parchi, le imprese, etc. vengono raccolti nel nostro Programma Nazionale delle Iniziative e pubblicati. Oltre a coordinare e promuovere le iniziative, la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO organizza uno o più eventi ai quali partecipano esponenti del mondo delle istituzioni e della comunità scientifica e che affrontano con approccio multidisciplinare il tema a cui è dedicata la Settimana DESS. Quest’anno verrà organizzato un convegno centrale che sarà celebrato il giorno 20 novembre p.v., a Roma presso la Galleria del Primaticcio di Palazzo Firenze.
7) Dopo il 2014, allo scadere del DESS cosa succederà? Verrà rinnovata l’attenzione dell’ONU e dell’UNESCO sulla cultura della sostenibilità oppure l’attenzione si concentrerà su altre tematiche?
Come recita la sua stessa definizione, l’UNESCO è l’Organizzazione delle Nazioni Unite impegnata a contribuire al mantenimento della pace e della sicurezza, favorendo, attraverso l’Educazione, la Scienza e la Cultura, la collaborazione fra nazioni, al fine di assicurare il rispetto universale della giustizia, della legge, dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali che la Carta delle Nazioni Unite riconosce a tutti i popoli, senza distinzione di razza, di sesso, di lingua o di religione. Direi che è l’Organizzazione che ha a cuore la promozione del rispetto della diversità culturale e del dialogo, le migliori garanzie per lo sviluppo e per la pace nel mondo”. La cultura della sostenibilità, come già ho detto, è trasversale a tutti valori su cui si fonda la cultura “unescana” e quindi, anche dopo il 2014, sarà sempre una delle prime priorità dell’ONU e dell’UNESCO. Se le iniziative volte alla sua promozione saranno sempre le stesse, o ne verranno individuate altre più innovative ed efficaci, è ancora prematuro stabilirlo.