di Maurizio Bongioanni
Tutti, almeno una volta, davanti a una trasmissione televisiva di cucina, ci siamo chiesti dove finisse il cibo una volta cucinato e servito a favore di telecamere. Già perché non sempre il cibo che viene mangiato con gli occhi finisce per essere mangiato per davvero. Soprattutto in tv.
Sebbene non ci siano statistiche che possano svelarci quanti chilogrammi di cibo vengono gettati via – e quindi sprecati – durante i programmi televisivi dedicati alla cucina, è pur vero che alcune trasmissioni abbiano adottato strategie per minimizzare gli sprechi. Dal momento che nessuna di queste può far assaggiare al pubblico ciò che viene cucinato a causa delle restrizioni previste dalle norme igieniche – tanto più in un momento in cui crescono le intolleranze e le allergie al cibo: ormai tutte le trasmissioni si tutelano su questo piano – le produzioni tv possono perlomeno salvare quello che non è ancora stato toccato.
Di trasmissioni televisive ce ne sono moltissime (provate a questo proposito a scrivere Programmi televisivi enogastronomici su Wikipedia: vi compariranno almeno 58 titoli di programmi diversi, quasi tutti ancora in corso) e nessuna di loro è obbligata a tenere conto – o a limitare – gli sprechi. Ma alcune di queste hanno stretto accordi con associazioni per il ritiro del cibo ancora intatto e non cucinato: ad esempio MasterChef, forse la più famosa di tutte, ha sottoscritto un accordo con la Fondazione Banco Alimentare Onlus, la quale si occupa di recuperare il cibo – ricordiamolo, quello non ancora cucinato – e di conferirlo nelle mense per persone indigenti.
L’ufficio stampa ha inviato a Envi.info i dati relativi ai prodotti raccolti nel 2014. Si tratta di oltre 550 kg di alimenti, in particolare:
– 40 cassette di pomodori di differenti varietà;
– 8 cassette di verdura di differenti varietà;
– carne di maiale, 5 tacchini interi (circa 50 Kg);
– 6 uccelli da cacciagione (tra germani, fagiani, etc.)
I beni raccolti sono stati portati presso la sede del Banco alimentare della Lombardia a Muggiò e distribuiti alle seguenti strutture caritative:
– mensa della “Fondazione Fratelli di San Francesco” di Via Saponaro (1830 persone);
– mensa “Fondazione Progetto Arca” di Via Antonio Fortunato Stella, 5 (380 persone assistite);
– mensa “Messa della Carità” dei carmelitani Scalzi di Via Canova (700 persone assistite).
In totale, in queste mense, si offre assistenza e pasti a circa 2.900 persone al giorno.
Sempre nel 2014 Banco Alimentare ha recuperato anche i cesti delle festività messi in palio dalla trasmissione di Flavio Insinna di Rai1 Affari Tuoi. Nel 2013 invece lo stesso Banco aveva recuperato da The Chef più di 300 bottiglie di salsa di pomodoro, 72 bottiglie di acqua, un centinaio di cialde di caffè, una decina di panettoni, tre cassette assortite di farina, spezie, aceto, zucchero e 3 cassette di frutta e verdura. E ancora: qualche confezione di panna e besciamella, 4 prosciutti Crudo di Parma, 20 kg di pasta, 10 litri di Olio di Oliva e 28 Kg di zucchero.
L’anno precedente, a collaborare con MasterChef c’era Last Minute Market, la società dell’Università di Bologna nata per individuare l’origine degli sprechi alimentari. Per due anni LMM ha attivato procedure di recupero per le produzioni di MasterChef, di Masterchef junior e di Hell’s Kitchen, avviando il recupero delle materie prime rimaste inutilizzate durante le riprese dei programmi verso beneficiari adatti a queste donazioni, come ad esempio l’Opera Cardinal Ferrari di Milano, struttura che assiste centinaia di persone indigenti. Inoltre – assicurano da LMM – quest’iniziativa ha permesso di ottimizzare l’utilizzo delle materie prime anche internamente alle altre produzioni di Magnolia TV. Solo nella seconda edizione di MasterChef sono stati recuperati 600kg di frutta e verdura, 250kg di farine e legumi e 150 kg di carne recuperati che sono stati cucinati e serviti alle persone più bisognose.