di Francesca Davoli
Lo spreco alimentare si può combattere con le App? La risposta, per molti sviluppatori, sembra essere positiva.
Negli ultimi mesi sono proliferate App che cercano di far incontrare la domanda e l’offerta di “avanzi” alimentari. App quali Last Minute Sotto Casa, Myfoody o Scambiacibo solo per citarne alcune, sono state pensate per mettere in contatto produttori, che a fine giornata hanno un invenduto da smaltire, con acquirenti, che possono contribuire a ridurre lo spreco alimentare acquistando, naturalmente a prezzi scontati, i prodotti avanzati. Naturalmente ogni App ha la sua peculiarità, e si distingue dalle altre sulla base di alcune caratteristiche.
Da qualche giorno però, è nata una nuova App. E’ una App diversa dalle altre, perché cerca di ridurre lo spreco alimentare partendo da un’altra angolatura. Parte infatti dal presupposto, che i nativi digitali, ovvero il target più propenso a usare questo genere di applicazioni, hanno subito, più di altre generazioni un “impoverimento dei saperi tradizionali riconducibili all’ambito di ciò che un tempo si definiva “economia domestica”. E quindi, a cosa serve acquistare melanzane avanzate se poi non si sa come conservarle, come cucinarle, e quali siano le porzioni giuste per realizzare il piatto prescelto?
A questo serve dunque la UBO – App, realizzata da Regione Piemonte e Regione Autonoma Valle d’Aosta nell’ambito del progetto “Una Buona Occasione” che le due Regioni stanno portando avanti da oltre un anno. Su UBO-App, si trovano ricette anti-spreco (che vanno da ricette “basiche” fino a ricette decisamente più gourmet), consigli sulle porzioni di ingredienti da usare, indicazioni sulla corretta conservazione degli alimenti, per consentire infine di redigere una lista della spesa direttamente sullo smartphone.
Il progetto “Una Buona Occasione” ha previsto una campagna di comunicazione fortemente incentrata sull’utilizzo dei new media. Partendo dalla creazione della piattaforma www.unabuonaoccasione.it a Marzo 2014, è proseguita con l’attivazione di diversi canali social (Facebook, Twitter, Pinterest, Google+) e si concluderà nell’autunno del 2015 con la realizzazione di un cartoon e di un prodotto multimediale con valenza educativa da utilizzare in una campagna di sensibilizzazione rivolta ai ragazzi in età preadolescenziale. La campagna ha inoltre previsto diverse campagne educative, anche attraverso la proiezione e successivi dibattiti di film e incontri formativi.