I giorni che vanno dal 30 novembre al 12 dicembre 2015 saranno a lungo ricordati come i giorni del clima. In queste due settimane si è tenuta, infatti, la tanto attesa Conferenza sul Clima di Parigi, l’ultima tappa di un faticoso e travagliato percorso di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra che per molti rappresentava anche l’ultima occasione per salvare la specie umana da se stessa. Cominciato nei primi anni ‘90 con il riconoscimento da parte della comunità internazionale dell’origine antropica del cambiamento climatico, questo processo sembrava aver finalmente imboccato la strada giusta con l’entrata in vigore nel 2005 del Protocollo di Kyoto salvo poi subire, negli anni immediatamente successivi, un drastico rallentamento, complice la crisi economica mondiale scoppiata nel 2008. Con il Summit di Parigi il cambiamento climatico è tornato a far parlare di sé.
La questione non solo ha riconquistato l’attenzione della comunità internazionale, ma anche quella dei media e, cosa più interessante, essa è diventata oggetto di una profonda riflessione tra le fila della società civile la quale ha giocato in questa occasione un ruolo di primaria importanza nel risvegliare le coscienze dei potenti: chi ha provato a farlo marciando per le strade, chi ballando nelle piazze, chi invece….disegnando! Stiamo parlando dei disegnatori che hanno aderito alla campagna “Immagini per il clima” lanciata dall’Associazione Autori di Immagini che riunisce professionisti dell’illustrazione del fumetto e dell’animazione. L’idea dell’Associazione è stata quella di invitare disegnatori italiani e stranieri a produrre e inviare illustrazioni che avessero per oggetto il clima e i suoi recenti stravolgimenti.
Una volta raccolte, queste immagini sono entrate a far parte di una collezione e poi pubblicate sulla pagina facebook dell’Associazione, una al giorno ne è diventata la testata. Sono oltre 200, tra italiani e stranieri, i disegnatori che si sono messi all’opera prestando il loro talento a servizio della causa. “Noi illustratori – scrivono i responsabili dell’iniziativa – usiamo regolarmente la nostra creatività per dare colore al mondo. Questa volta abbiamo voluto metterci insieme per provare a cambiarlo”. L’iniziativa, conclusasi l’11 dicembre in concomitanza con la chiusura della COP21, è partita il 29 novembre 2015, alla vigilia del summit parigino, lo stesso giorno in cui 700.000 sono scese in strada per partecipare alla marcia globale per il clima. Senza striscioni, né megafoni, ma armati soltanto di matita e colori, i disegnatori di “immagini per il clima” hanno lanciato il loro personale grido di protesta, affidandosi al potere comunicativo delle immagini. C’è forse voce più forte di quella racchiusa nel silenzio di un immagine? Giudicate voi stessi!