È online Appcycle: “ecosistema” dei riuso

| scritto da | ,

Il 16/17/18 settembre si terrà nella cornice dell’estate fiorentina Icchè Ci Vah Ci Vole (#ICVCV) – Festival Sperimentale per la Creazione di Immaginari Condivisi: una tre giorni nel parco di Villa Favard (località Rovezzano a Firenze), che ospiterà performance di arte, musica, teatro, danza, workshop e laboratori gratuiti e aperti a tutti. Durante l’evento sarà anche presentato il progetto Appcycle, concepito per rigenerare gli scarti e ridare valore ai rifiuti. Abbiamo intervistato per Envi.info Valentina Loretelli, collaboratrice di Domenico Riso, ideatore di Appcycle.

Ci può spiegare il progetto Appcycle?

 Appcycle sarà un ecosistema, fondato sul concetto di equilibrio. Equilibrio che dovrebbe animare qualsiasi relazione tra esseri viventi e ambiente ospitante, tra i processi necessari per la sopravvivenza e le risorse a disposizione per innescarli. S’intuisce quindi che alla base del progetto starà il conetto di economia circolare, applicato, in questo caso, al recupero di oggetti inutilizzati. A tutti capita di ritrovarseli per casa. Occupano spazio e spesso smaltirli con i normali processi di riciclo, crea un danno ancora maggiore all’ambiente, visti i processi chimici in ballo al fine di raggiungere lo scopo. Infatti, quello di cui stiamo parlando, è un metodo, diffuso soprattutto in Nord Europa, in cui si antepone al “recycling” l’“upcycling”, il dare nuova vita agli scarti di produzione eliminando i passaggi inquinanti.

appcycle-1Appcycle, quindi, si presenterà come una piattaforma web, su cui interagiranno fondamentalmente tre tipologie di utenza: i DONATORI, ovvero i possessori di materiale ormai divenuto superfluo, che intendono metterlo a disposizione di terzi; i RICREATORI, cioè progettisti e artigiani del riuso, che potranno scegliere con quali materiali dar vita alle proprie creazioni, tra quelli messi in uso, appunto, dai donatori. Avranno anche la possibilità di caricare sulla piattaforma foto e video tutorial, relativi alle fasi di lavorazione e ai processi ideativi necessari allo sviluppo dei progetti. Infine sarà presente uno SHOP, dove i ricreatori venderanno le loro opere e chiunque potrà acquistarle. Tutte queste figure andranno a costituire l’anima di Appcycle: la community. Lo spirito green, la creatività e l’opportunità di un reale guadagno grazie al proprio talento, ci auguriamo possa stimolare un circolo virtuoso: la pratica costante del rispetto per l’ambiente in cui viviamo, l’unico e l’ultimo disponibile, al momento.

Come nasce l’idea del progetto?

L’idea di Appcycle nasce dallo spirito vulcanico di Domenico Riso, grande sostenitore dell’innovazione energetica, in campo tecnologico…così come pure mentale e fisico! Domenico partecipa a un progetto sperimentale che si prefigge di far incontrare progetti innovativi con figure professionali in grado di svilupparli, all’interno di un coworking. Qui incontra Simone Guasti e Daniele Trambusti, attualmente impegnati nello sviluppo della piattaforma web Appcycle e successiva App per smartphone. Nello stesso contesto, Domenico, viene in contatto con Stefano Menconi, graphic designer, curatore di quella che sarà l’immagine coordinata del brand, e con Valentina Loretelli presto impegnata a raccontarlo, con testi e immagini, sui vari canali social. Il team è costituito e, costantemente stimolato dalle proposte di Domenico, inizia autonomamente a costruire lo scheletro di Appcycle, tra entusiasmi, discussioni, ripensamenti e soluzioni. E adesso ci siamo, la pagina di presentazione sarà online nei prossimi giorni.


Quali sono i suoi obiettivi?

Il problema che spera di contrastare, se non di risolvere, Appcycle è lo spreco di risorse. Un futuro sostenibile passa attraverso il riutilizzo, ancor prima del riciclo, in un’ottica economica nella quale lo stesso risparmio diventa guadagno.

icche-ci-va

La vostra iniziativa mira a conciliare AMBIENTE e TECNOLOGIA. Pensate che sia una soluzione vincente quella di affrontare vecchi problemi ecologici – come la produzione di rifiuti – con nuovi strumenti virtuali come le app per smartphone?

 Non sappiamo se si tratta DELLA soluzione vincente, certo è che la tecnologia mobile può essere considerata ormai praticamente un linguaggio e per chi sviluppa progetti innovativi non è pensabile sottrarsi dal “parlarlo”. Lo smartphone è diventato quasi un’estensione corporea, attraverso cui, nel bene o nel male, passa gran parte della nostra conoscenza immediata su ciò che accade hic et nuc. Per arrivare alla gente, questa è la strada. Ma il percorso possono farlo solo le persone, con la loro volontà e creatività, per questo il fulcro di Appcycle rimane la community, che speriamo possa essere coesa sia online che offline.

Oltre a offrire nuove attività lavorative in un’ottica di economia circolare, il progetto vuole anche stimolare la creatività delle persone nel riuso originale degli scarti. È così?

 Certo. Precisamente attraverso i tutorial che i “ricreatori” sono invitati a girare, durante la realizzazione dei loro lavori, e diffondere su Appcycle. Sarà di grande stimolo osservare come nasce un progetto di riuso creativo, ci auguriamo siano in molti a dire “ehi, ma posso farlo anche io!?” così da prendere parte ad Appcycle e divertirsi guadagnando.

 

Fabio Dellavalle

Lascia un commento