AICA (Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale) ha partecipato sabato al Terzo incontro dei movimenti popolari. In Vaticano, infatti, Papa Francesco ha incontrato i rappresentanti di un centinaio di movimenti e organizzazioni popolari provenienti da tutto il mondo. Per la terza volta, dopo Roma e Bolivia, papa Bergoglio ha ricordato i temi dell’ambiente e dell’immigrazione scandendo il motto “tierra, techo y trabajo”. Quest’anno ha preso parte all’incontro anche Pepe Mujica.
L’incontro dello scorso anno in Bolivia si era concluso con la stesura della Carta di Santa Cruz che proponeva ai governi di tutto il mondo di impegnarsi maggiormente per assicurare la dignità sul lavoro, il rispetto delle popolazioni indigene e l’adozione di un salario minimo globale come forma di contrasto alla povertà. Solo pochi giorni fa il Papa aveva rivolto parole severe verso il sistema economico, contro la sua iniquità e rinnovando il concetto di “bancarotta morale”.
Un ponte tra popoli contro i muri del denaro
“Chi governa? Il denaro. Come governa? Con la frusta della paura”, ha esordito Francesco dopo aver ringraziato i delegati delle oltre 60 nazioni presenti – tra cui l’ex presidente dell’Uruguay José Pepe Mujica – che nei giorni precedenti hanno lavorato insieme nel definire le proposte da presentare ai governi alla fine del summit.
“C’è un terrorismo di base che deriva dal controllo globale del denaro sulla Terra e minaccia l’intera umanità”. Francesco cita le parole dei suoi predecessori, come Pio XI che nel 1931 aveva previsto l’affermarsi di un “imperialismo internazionale del denaro” oppure Paolo VI – a cui è dedicata la sala dove si è tenuto l’incontro – che denunciò quasi cinquant’anni fa il dominio economico sul piano sociale, culturale e anche politico.
Dalla bancarotta morale alla bancarotta dell’umanità
“Quando il terrore viene seminato nelle periferie, i cittadini sono tentati dalla falsa sicurezza dei muri fisici o sociali. Muri che rinchiudono alcuni ed esiliano altri”, parole dure che Francesco rivolge al sistema economico parlando di migrazioni.
“Quando una banca va in bancarotta, subito appaiono somme scandalose per salvarla, ma quando ad andare in bancarotta è l’umanità, non c’è appare che una millesima parte per salvare quei fratelli che soffrono tanto. Così il mar Mediterraneo è diventato un cimitero”, prosegue il Santo Padre.
“Nessuno dovrebbe vedersi costretto a fuggire dalla propria patria. Eppure il male si duplica quando, davanti a circostanze terribili come questa, il migrante si vede gettato nelle grinfie di trafficanti per attraversare le frontiere. E si triplica se, arrivando nella terra in cui si pensava di trovare un futuro migliore, si viene disprezzati, sfruttati, e addirittura schiavizzati. O semplicemente non li si lascia entrare”.
L’esempio vale più di mille “mi piace”
La corruzione è dappertutto: nella politica, nelle imprese, nei mezzi di comunicazione. Anche nella Chiesa, ricorda il Papa, il quale ammonisce i dirigenti, le persone che ricoprono cariche pubbliche e a loro chiede di essere d’esempio: “a qualsiasi persona che sia troppo attaccata alle cose materiali, a chi ama il denaro, le case sontuose, gli abiti raffinati, le auto di lusso, consiglierei di capire che cosa sta succedendo nel suo cuore e che non si metta in politica, che non si metta in un’organizzazione sociale o in un movimento popolare, perché farebbe molto danno a sé stesso, e al prossimo e sporcherebbe la nobile causa che ha intrapreso. E che neanche si metta nel seminario!”
Austerità è la parola d’ordine. Perché l’esempio “vale più di mille parole, di mille volantini, di mille mi piace, di mille retweets, di mille video su youtube”.
L’amore come antidoto
“Contro il terrore” conclude Papa Francesco “il miglior rimedio è l’amore. Cito un compianto leader afroamericano, Martin Luther King, il quale sapeva sempre scegliere l’amore fraterno persino in mezzo alle peggiori persecuzioni e umiliazioni: Se io ti colpisco e tu mi colpisci, e ti restituisco il colpo e tu mi restituisci il colpo, e così di seguito, è evidente che si continua all’infinito. Semplicemente non finisce mai. La persona forte è la persona che è capace di spezzare la catena dell’odio, la catena del male.
L’amore è insomma “molto meglio degli antidepressivi e degli ansiolitici. Molto più efficace dei muri, delle inferriate, degli allarmi e delle armi. Ed è gratis: è un dono di Dio”.
Maurizio Bongioanni*
*L’articolo è frutto della media partnership tra AICA e LifeGate
Impressionante la lucidità e la drammaticità con la quale Francesco fotografa la situazione attuale