Attraverso il progetto “L’Oasi di El Ouidane”, sviluppato da A.I.C.A. Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale, in partenariato con il Comune di Degache, e finanziato dal fondo 8×1000 della Tavola Valdese, ha preso il via il primo progetto di compostaggio in Nord Africa, più precisamente a Degache, nel governatorato di Tozeur in Tunisia.
Il progetto, entrato nel vivo della sua fase di implementazione a inizio 2015, si era dato come obiettivo principale la messa a regime della raccolta differenziata della frazione secco/umido nel Comune di Degache, con produzione di compost nel sito costruito a tal proposito, da utilizzare nelle attività agricole dell’oasi stessa.
A quasi 2 anni dall’avvio delle attività, è doveroso domandarsi: si può fare efficacemente compostaggio con rifiuti domestici in Zone Aride? La risposta sembra essere affermativa. Di lavoro ne è stato fatto parecchio, se si pensa che nel 2015 quasi tutto quello che stiamo per raccontarvi non esisteva…
I numeri del progetto
Ecco in numeri il progetto “Le Oasi di El Ouidane –Fase 2” sviluppatosi a cavallo tra 2015 e 2016:
- 750 famiglie coinvolte (circa 3500 persone);
- 1500 bidoncini per la raccolta differenziata distribuiti (2 a famiglia);
- 1 sito di compostaggio progettato;
- 56 compostiere HORTO- DUO600VD installate;
- 1 cippatore (per triturare le foglie di palma e il compost) acquistato,
- 1 setaccio rotante (per vagliare il compost realizzato) e 1 insacchettatrice acquistati;
- 1 trattorino per la raccolta della frazione organica messo a disposizione dal comune di Degache,
- 2 operai, addetti al passaggio nei quartieri pilota per raccogliere il rifiuto umido prodotto dalle famiglie, formati;
- 2 operai, destinati al sito di compostaggio necessari per sviluppare tutte le fasi di trattamento dei rifiuti, impiegati.
Questo il materiale umano e tecnico impiegato in loco. Attraverso questi numeri si è potuto calcolare un taglio a monte dei rifiuti organici sversati quotidianamente in maniera incontrollata sul territorio di circa 105 tonnellate in un anno, valorizzandoli con il processo di compostaggio. Il Compost prodotto è pari a circa 40 tonnellate (corrispondenti a circa 100 metri cubi di volume).
La sete del deserto
Per aiutare anche chi non ha un’idea immediata del significato di queste cifre a capire cosa rappresentano, vi illustriamo questi risultati attraverso un paragone. Quanti campi da calcio potremmo fertilizzare con il compost prodotto all’interno del sito di compostaggio di Degache? Circa 3 e mezzo: la superficie di terreno che possiamo rendere più fertile è infatti di circa 2 ettari, quindi già un buon risultato se si pensa che il progetto è partito solamente l’anno scorso. Il tutto in un territorio soggetto a desertificazione e “assetato” di materia organica per contrastare l’impoverimento del suolo.
Il compost realizzato di fatto viene utilizzato nei palmeti che circondano il Comune, costituendo così un virtuoso esempio di economia circolare e ottimizzazione delle risorse locali.
Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il contributo e coinvolgimento attivo della comunità, che ha dimostrato essere ricettiva ai messaggi di sensibilizzazione veicolati prima e durante il progetto.
È momentaneamente un progetto isolato ma lo scopo è quello di diffondere queste best practice ai comuni, alle regioni e successivamente agli stati vicini, nell’area del nord Africa.
Il fondo destinato al progetto è stato all’incirca 50.000,00 euro, dove quasi la totalità dei finanziamenti sono ricaduti sul territorio del comune di Degache, cosa molto importante per gli addetti ai lavori di A.I.C.A.