Si intitola “Rachel Carson” il film andato recentemente in onda (il 24 gennaio 2017) sulla rete televisiva americana PBS. Il film, diretto da Michelle Ferrari, è il primo racconto biografico della indomita e risoluta vita di Rachel Carson, la biologa marina, ambientalista, antesignana del movimento ecologista, conosciuta in tutto il mondo per le sue lotte e per un libro: “Primavera silenziosa” (Silent Spring).
Un manifesto ambientalista
Torniamo un poco all’importanza di questo fondamentale “volumetto” che, alle stampe nel settembre del 1962, è ritenuto da tanti, e a ragione, una sorta di manifesto che decreta la nascita del movimento ambientalista.
Dedicato ad Albert Schweitzer, il medico e filosofo tedesco, di cui si ricorda la famosa frase “L’uomo ha perduto la capacità di prevenire e prevedere. Andrà a finire che distruggerà la terra”, il libro della Carson descrive principalmente i danni dell’usatissimo (all’epoca) DDT, e dei pesticidi in genere, sia sull’ambiente che sugli esseri umani. Proprio l’uso indiscriminato della chimica dà origine al titolo del libro: i campi a primavera sono silenziosi perché l’utilizzo massivo dei pesticidi ha provocato la scomparsa degli uccelli canori.
E’ però proprio, come si accennava, il DDT – DicloroDifenilTricloroetano -, d’uso quasi quotidiano, anche nelle nostre campagne, anche con indiscriminate irrorazioni aeree, il principale pesticida utilizzato in quegli anni. Una volta scoperte le sue capacità insetticide, dal 1943 comincia infatti ad essere prodotto su scala industriale, ed usato contro zanzare, pidocchi e pulci.
Dice la Carson: “Non è mia opinione che gli insetticidi chimici non dovrebbero mai essere usati. Sostengo che abbiamo messo sostanze chimiche velenose e biologicamente potenti indiscriminatamente nelle mani di persone in gran parte o del tutto ignoranti del loro potenziale di danno (…) hanno permesso che queste sostanze chimiche fossero utilizzate con indagini che prevedono poco o niente i loro effetti sul suolo, l’acqua, la fauna o l’uomo stesso”.
Attaccata dalle multinazionali
Per queste sue posizioni la Carson fu attaccata violentemente dalle multinazionali della chimica e dell’industria agroalimentare e contro di lei, affermata ricercatrice ancor prima del libro, biologa e zoologa, fu montata una campagna stampa di denigrazione. Una campagna di falsificazione che, larvatamente, di tanto in tanto, continua ancora oggi, intrecciata a sempre nuove, aggiornate “evidenze” scientifiche.
Nel decennio successivo alla sua morte, avvenuta nel 1964, per un cancro al seno, gli Stati Uniti però, dopo le prime battaglie del movimento ambientalista, sollecitate proprio dal successo mondiale di “Silent Spring”, e dopo alcuni riscontri scientifici, misero al bando il DDT ed altri prodotti chimici.
Con la lotta di Rachel Carson il dibattito politico mondiale aveva improvvisamente aperto la porta ad un nuova, inusitata parola: “ambiente”.