Il fiume come sorgente di vita e di identità culturale, ma anche veicolo di pace, dialogo e sviluppo delle comunità. Con questo messaggio il ministro Gian Luca Galletti e il ministero dell’Ambiente lanciano le celebrazioni della Giornata Mondiale dell’Acqua, indetta dall’Onu nel 1993 per il 22 marzo di ogni anno.
Indetta la Conferenza sui Fiumi
Entro la fine dell’anno l’Italia si farà promotrice e ospiterà una Conferenza sui Fiumi del mondo che unisca nella tutela, nella valorizzazione e nello scambio di esperienze i corsi d’acqua più importanti del Pianeta. Da qui il lancio del progetto “Aquamadre”, un nuovo brand internazionale nel quale canalizzare le iniziative del ministero volte a diffondere una nuova cultura dell’acqua. Su impulso del ministero dell’Ambiente, nascerà inoltre, nel solco della riforma delle Autorità di Bacino, un Osservatorio nazionale sui “Contratti di Fiume”, nuovi strumenti di governance partecipata dei territori idrografici.
“Nel nostro Paese per il bene acqua molto è stato fatto, in particolare sull’aspetto decisivo della governance: la riforma delle Autorità di Bacino – spiega il ministro – è una rivoluzione che consentirà una gestione più efficace sul territorio e una forte prevenzione dei rischi idraulici, così come è estremamente importante mettere a sistema con un Osservatorio degli innovativi Contratti di fiume che stanno già nascendo in ogni parte d’Italia, unendo soggetti pubblici e impegno privato in nome della tutela dei territori e della risorsa idrica. Non dimentico – conclude Galletti – norme di equità approvate come il ‘bonus acqua’ gratuito da 50 litri al giorno per abitante destinato alle fasce più indigenti e il decreto per il contenimento della morosità, che prevede rateizzazioni e maggiori attenzioni ai settori sociali più in difficoltà”.
Il brand “Aquamadre”
Da 37 Autorità di bacino nazionali, di cui 30 interregionali si passa a 7 Autorità distrettuali: Po, Alpi Orientali, Appennino Settentrionale, Appennino Centrale, Appennino Meridionale, Sicilia e Sardegna. In questo contesto, l’intenzione del ministero è quella di valorizzare lo strumento dei “Contratti di Fiume”. Sono 93 quelli attivati in tutta Italia, di cui 82 avviati e 11 già sottoscritti, mentre altri 101 sono stati proposti o annunciati. 17 oggi le amministrazioni regionali ad aver riconosciuto con atti formali i contratti di fiume, mentre è stato il Collegato ambientale ad inserirli nel Codice dell’Ambiente, quali “strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale”. La nascita dell’Osservatorio serve a favorire la loro corretta applicazione, ponendo il ministero nel ruolo di riferimento nazionale e di guida, con una banca dati per seguirne l’evoluzione e conoscerne punti di forza e debolezza, favorendo scambi e collaborazioni tra le varie esperienze italiane.
Il ministero ha individuato il brand “Aquamadre” quale vettore di riferimento per tutte le iniziative culturali e di sensibilizzazione legate alla cultura dell’acqua, con particolare attenzione ai fiumi. Un progetto tutto italiano che nel confronto a livello internazionale con reti e organismi di bacino dei più grandi corsi d’acqua del globo favorirà il trasferimento di conoscenze scientifiche e tecniche, informazioni, dati e buone pratiche. Sarà dunque un protagonista della Conferenza mondiale dei grandi fiumi, in cui rappresentanti di corsi d’acqua di tutti i Continenti metteranno a confronto idee e sfide quotidiane per combattere gli effetti dei mutamenti climatici, fenomeni naturali, l’inquinamento e la siccità, come anche i conflitti per l’accesso all’acqua.