Sono poche le aziende quotate in Borsa che forniscono dati precisi a proposito dei risultati delle loro azioni in termini di minori emissioni e/o minore consumo di risorse. È quanto sostenuto da una ricerca di Bernoni Grant Thornton e condivisa da Repubblica.
Solo il 20% delle società quotate al segmento STAR di Borsa Italiana fornisce dati precisi (in termini di minori emissioni /minore consumo di risorse) circa i risultati delle proprie azioni; un altro 20% informa di aver incrementato l’uso di energia da fonti rinnovabili, tramite impianti propri o tramite acquisto di energia ‘certificata’ come rinnovabile.
Per Repubblica il trend è però incoraggiante, in quanto “tutte le 70 società del segmento, sebbene alcune in maniera superficiale, affrontano il tema dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale”. Si va dalle semplici politiche di monitoraggio delle emissioni dei cicli produttivi a investimenti per ridurre i consumi, dall’uso di fonti energetiche rinnovabili all’attenzione alla selezione delle materie prima.
Secondo i dati del Politecnico di Milano, gli investimenti in efficienza energetica sostenuti dalle imprese italiane nel loro complesso nel 2017 è stato pari di 6,7 miliardi di euro. Nel giro del 2021 si stima che le risorse supereranno i 10 miliardi di euro. Eppure, come scrive ancora il quotidiano, “sulla condivisione di obiettivi e risultati, dall’analisi emerge che servono sforzi maggiori: se si osservano i bilanci delle imprese in termini di programmi di sensibilizzazione verso i propri dipendenti, lo scenario risulta essere ancora peggiore”.
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