Attraverso le toccanti illustrazioni degli studenti del Liceo Artistico di Urbino, il pastificio Girolomoni dice no al glifosato, l’erbicida più utilizzato in Italia e nel mondo.
Siamo in provincia di Pesaro e Urbino, nel pastificio tradizionale Gino Girolomoni. È qui che la campagna #StopGlifosato, iniziata nel 2015, continua e questa volta con una strategia comunicativa che ha dell’innovativo. “La terra è ciò che ci nutre, perché avvelenarla?”, scrivono gli studenti del Liceo Artistico di Urbino in uno dei titoli che, insieme a delle illustrazioni, compongono il Calendario 2019 contro l’uso del pericoloso erbicida glifosato. Le opere saranno poi esposte in una mostra che avrà luogo, fino al 28 febbraio, nella sala gruppi “Angelini” della Provincia di Pesaro e Urbino. Dopo la permanenza in Provincia, la mostra sarà allestita dall’11 marzo al Monastero di Montebello (Isola del Piano). L’iniziativa nasce da un’idea di Maria e Giovanni Battista Girolomoni, rispettivamente Presidente della Fondazione Girolomoni e Presidente dell’omonima Cooperativa agricola. “Gli studenti sono stati coinvolti in un percorso che li ha appassionati e ispirati – ha detto Maria Girolomoni in occasione dell’inaugurazione della mostra – realizzando 50 illustrazioni di grande sensibilità. Vista la qualità delle opere e le tante sfaccettature con cui è stato diffuso il messaggio, sarebbe stato riduttivo sceglierne solo 13, come inizialmente previsto, per realizzare il nostro calendario: da qui l’idea della mostra, che valorizza la creatività degli studenti e fa riflettere i visitatori”.
Era il 2015 quando l’International Agency for Research on Cancer (IARC) si è espressa classificando l’erbicida più utilizzato al mondo, il glifosato per l’appunto, come probabile cancerogeno per l’uomo. Da quel momento in poi, gli studi scientifici a conferma della cancerogenicità dell’erbicida sono andati via via moltiplicandosi e numerose associazioni, oltre 45 solo in Italia, hanno dato il via alla campagna di sensibilizzazione #StopGlifosato. “La nostra battaglia – ha detto il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, Giuseppe Paolini – sarà sempre contro l’uso del glifosato, il bene del consumatore e del cittadino viene prima di ogni altra cosa”.
Tante sono state le iniziative finalizzate a porre un freno all’uso dell’erbicida, ma nessuna di queste aveva mai sfruttato le doti artistiche di giovani studenti per dare un messaggio ai cittadini ed ai decisori politici.
La bellezza delle illustrazioni realizzate evoca, allo stesso tempo, semplicità e voglia di cambiamento. Semplicità, è proprio questa la caratteristica che dovrebbe prevalere nella produzione alimentare, esattamente come un tempo, combinandola magari, con la giusta dose di innovazione senza però mai sfociare in provvedimenti dannosi per la salute e per l’ambiente.
“Spesso non ci rendiamo conto di quello che mangiamo – hanno dichiarato Nicole Tempini e Lorenza Longhi, due studentesse che hanno partecipato al progetto – quando si va al supermercato si tende a scegliere in base al prezzo, senza attenzione a ciò che fa veramente bene. C’è una disinformazione che fa quasi paura, non si conosce la portata del problema del glifosato. Ci troviamo a subire qualcosa di cui non abbiamo il controllo e ringraziamo Maria Girolomoni per averci coinvolto, portandoci ad approfondire”.
Un’iniziativa quindi, che ha già sortito i suoi effetti benefici: gli studenti, infatti, sono stati i primi a riflettere sul problema e i primi a comprenderlo. Solo così sarebbero stati in grado di realizzare dei disegni efficaci nei quali si osserva un’evidente componente emotiva.
Di Simone Valeri