La biologa marina Mariasole Bianco, punto di riferimento nazionale ed internazionale per le politiche legate alla tutela dell’ambiente marino e allo sviluppo sostenibile e nota per i suoi interventi al programma di Rai3 Kilimangiaro, sarà tra gli esperti internazionali che, il 7 giugno prossimo, presenzieranno al convegno “Gender and the Ocean” presso l’ONU in occasione del World Oceans Day.
Mariasole Bianco è stata invitata a dare il proprio contributo sul dibattito intorno alla parità di genere nella conservazione degli Oceani e del loro sfruttamento sostenibile.
In questa occasione presenterà anche il nuovo progetto “Il mare inizia da qui” una serie di iniziative – attivate in cooperazione con Worldrise l’associazione no profit che sviluppa progetti di conservazione e valorizzazione dell’ambiente marino di cui è Presidente e Co-fondatrice – che prenderanno vita nei prossimi mesi, nelle città italiane. Il tutto nasce dall’idea che i prossimi saranno anni decisivi per la salute degli oceani e che il cambiamento parte dalle nostre scelte individuali, come cittadini e consumatori responsabili, fino ad arrivare a coinvolgere i governi e le industrie il cui impegno sta già dando risultati insperati fino a pochi anni fa. Le nostre azioni quotidiane hanno un impatto positivo o negativo per il futuro del pianeta: sta a noi decidere in che modo vogliamo fare la differenza, per il nostro bene e per quello delle generazioni future.
Ogni respiro che facciamo e ogni sorso d’acqua che beviamo proviene, in qualche modo, dal mare: gli oceani coprono infatti una superficie pari al 71% del nostro pianeta e ospitano quattro specie viventi su cinque. I progressi fatti, tuttavia, non hanno portato alla luce che il 5% di ciò che si stima esservi nascosto. In questa piccolissima percentuale, però, si trovano sostanze che usiamo quotidianamente per cucinare, dipingere o per curare una comune tosse, o malattie più gravi come tumori, leucemie e AIDS. Ognuno di noi, a prescindere da dove viva, dipende dall’oceano e, al tempo stesso, la salute dell’oceano dipende dalle nostre azioni.
“E’ un momento cruciale della storia del nostro pianeta. Le decisioni che prenderemo nei prossimi 10 anni definiranno il corso degli eventi nei successivi 10.000. Sappiamo come risolvere il problema, tutto quello che occorre è la volontà di farlo per il nostro bene e per quello delle generazioni future. Gli oceani sono la linfa vitale del pianeta: generano più del 50% dell’ossigeno che respiriamo, regolano il clima e temperatura, assorbono un terzo dell’anidride carbonica da noi prodotta e sono, per la metà della popolazione mondiale, un’importantissima fonte di cibo, energia e lavoro – ha commentato Mariasole Bianco. Poter celebrare all’ONU la loro importanza e il modo per proteggerli, insieme ad altre donne che si adoperano in tutto il mondo per la loro salvaguardia, è per me fonte di orgoglio e una grande soddisfazione a livello professionale e umano. Sarà un onore rappresentare non solo l’Italia, ma le donne e tutte le nuove generazioni che si impegnano attivamente per il benessere del nostro pianeta”.
All’ONU la biologa italiana racconterà la sua esperienza a dimostrazione del fatto che dall’acquisizione di competenze attraverso lo studio e una grande determinazione si possono ottenere risultati in Italia e nel mondo, perché la lotta per la salvaguardia degli oceani è una questione che riguarda la nostra esistenza su questo pianeta e quella di milioni di altre specie.
Il “World Oceans Day” nasce nel 1992 al “Summit della Terra” svoltosi a Rio de Janeiro, con la volontà di consacrare una giornata alla celebrazione del legame che unisce l’umanità intera all’Oceano. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel 2009, ha designato l’8 giugno come la “Giornata Mondiale degli Oceani”.