Denunciare l’inquinamento da rifiuti plastici marini nel Mediterraneo, celebrare il potere trasformativo dell’arte come gesto di responsabilità collettiva, affermare una visione alternativa del Mare Mediterraneo non più solo associata ai flussi migratori, ma come cuore della nostra civiltà e finestra dell’Europa sul mondo.
Questi in sintesi gli obiettivi di un grande Progetto-evento che si terrà a giugno a Catania grazie alla Fondazione OELLE Mediterraneo antico, nel quadro della Giornata Mondiale dell’Ambiente del 5 giugno e delle numerose iniziative di mobilitazione e sensibilizzazione che stanno interessando il nostro Paese e coinvolgendo giovani di tante parti del mondo nei confronti dell’emergenza ambientale. Tra le più gravi a livello globale, insieme al cambiamento climatico, c’è infatti quella legata all’inquinamento marino, in massima parte causato dal cosiddetto plastic o marine litter, i rifiuti plastici.
Il Progetto è promosso da Fondazione OELLE Mediterraneo antico, a cui dal 2017 l’imprenditrice Ornella Laneri con una nuova governance dà il proprio imprinting allo scopo di valorizzare il patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale del Mediterraneo attraverso i linguaggi dell’arte, il recupero della memoria civica e la responsabilità sociale d’impresa.
Cuore del Progetto-evento sarà Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto a cura di Cesare Biasini Selvaggi e Carmelo Nicosia, presentato per la prima volta alla Biennale di Venezia del 2005, poi divenuto famoso in tutto il mondo. Una grande opera collettiva che, da allora, ha coinvolto migliaia di persone delle città di ogni continente – dagli spazi antistanti il Louvre di Parigi a piazza Duomo a Milano, dalla sede dell’ONU a Ginevra all’isola di Cuba – per proporre un messaggio di rispetto verso la natura e gli spazi urbani, attraverso un coinvolgimento creativo che pone l’arte al centro della trasformazione sociale responsabile.
A Catania Terzo Paradiso sarà per la prima volta realizzato in mare e con rifiuti di plastica recuperati dall’ambiente marino: sarà, quindi, di particolare impronta scenografica e con un forte impatto visivo, grazie anche alle sue dimensioni, circa 20 metri di lunghezza. Un progetto che si propone di stimolare in ciascuno di noi delle riflessioni. Al riguardo, commenta Pistoletto: “Quale azione deve ognuno fare perché la plastica non finisca in mare?”. Non solo è necessario pulire, ma assumersi la responsabilità di non inquinare.
Il Progetto-evento prenderà il via da fine maggio fino a fine giugno con un percorso articolato di iniziative sul territorio, rivolte in particolare ai giovani.
– Negli ultimi giorni di maggio verrà avviata la realizzazione del simbolo del Terzo Paradiso (due cerchi ricongiunti da un terzo centrale) riutilizzando i rifiuti recuperati in mare o abbondonati nell’ambiente con la partecipazione di cittadini, associazioni, istituzioni e studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catania.
– La mattina del 7 giugno Michelangelo Pistoletto terrà una lectio magistralis presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, ricevendo la laurea honoris causa in arti visive.
– La mattina dell’8 giugno il Terzo Paradiso sarà allestito presso la Passeggiata del molo Foraneo di Levante del Porto di Catania e collocato in acqua, quindi issato dall’artista su un “pontone”, una piattaforma di 800 mq con l’aiuto di alcuni giovani, dove resterà esposto fino al 30 giugno.
“La performance alla base del Progetto intende sottolineare la responsabilità collettiva verso la salute del mare e un ruolo del Mediterraneo come luogo di diffusione e transito di culture millenarie che guardano al futuro in positivo, con una visione alternativa al percepito delle cronache esclusivamente problematiche, in particolare associate al tema dei flussi migratori e in cui la Sicilia e il territorio catanese sono snodo. – ha commentato la presidente della Fondazione OELLE Mediterraneo antico, Ornella Laneri – Come Fondazione che punta a rilanciare la ricchezza culturale, i valori storici, sociali e ambientali del territorio italiano, a partire dalla Sicilia dove noi operiamo, siamo convinti che il linguaggio dell’arte contemporanea sia il più adatto per accendere i riflettori sulle grandi questioni ambientali che oggi devono essere al centro della responsabilità sociale d’impresa, dell’azione delle istituzioni e della coscienza collettiva, in particolare dei giovani.”
Il cosiddetto marine litter è tra i principali nemici della biodiversità marina e una grave minaccia per il Mediterraneo, dove si concentra il 7% della microplastica dispersa a livello globale, e dove i materiali plastici, secondo il Ministero dell’ambiente, rappresentano l’85% dei rifiuti trovati in mare e lungo le coste. Si stima che ogni anno finiscano in mare almeno 8 milioni di tonnellate di plastica e che, entro il 2050, gli oceani potrebbero contenere più plastica che pesci, secondo la Fondazione Ellen MacArthur.
Il Progetto si avvale del Patrocinio del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e delle associazioni ambientaliste: Fondazione Cetacea, Cittadinanzattiva Sicilia, Italia Nostra Catania, Legambiente, Marevivo, WWF. Collaboreranno operatori e istituzioni del territorio, tra cui Guardia Costiera, Capitaneria di Porto, Autorità Portuale Catania, Accademia di Belle Arti di Catania. Tra i media partner, Italiachecambia.
Il progetto-evento rientra tra le iniziative della terza edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile, organizzato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS).