Il debito ecologico non è come il Natale che cade tutti gli anni nella stessa data ma varia a seconda del variare del nostro comportamento. Il dato, drammatico, dimostra che ogni anno si anticipa l’Overshoot Day. Il divulgatore ambientale Roberto Cavallo propone in questa sua EnviNews una metafora facile facile, per “comunicare” meglio e in modo più comprensibile l’importanza di questa data.
“È come se avessimo un conto in banca. Immaginate di avere la fortuna che tutti gli anni qualcuno rifocilla il nostro conto in banca. Per convenzione, nel 1970, l’umanità esauriva questo conto in banca esattamente il 31 dicembre. Dal 1 gennaio qualcuno tornava a rimpinguare le casse con nuovo capitale”.
“Con il passare degli anni questo capitale veniva – e viene – eroso prima della fine dell’anno. Nel 2019 il nostro conto in banca si trova in rosso già al 29 luglio: significa che da oggi viviamo a debito. Come facciamo a vivere a debito? Prendendo in prestito le risorse delle generazioni future”.
“Quindi, come una banca, qualcun altro ci sta dando da vivere. E nel nostro caso si tratta dei nostri figli e nipoti i quali, quando avranno la nostra età, non avranno la stessa possibilità di vivere con le nostre stesse energie e risorse”.
“Perché accade questo? Per due ragioni: la prima è che sempre più persone vanno a “prelevare” dallo stesso sportello e dallo stesso conto; la seconda è che quelli che vanno a prelevare, non prelevano il necessario per vivere il quotidiano, ma prelevano molto di più del necessario, finendo per sprecare. Il combinato disposto di queste due motivazioni fa sì che questo conto in banca della natura si esaurisca troppo rapidamente“.
Non ce ne rendiamo conto perché nessuna ci chiama dalla banca minacciando di chiuderci il conto. Per questo avremmo forse bisogno di una campagna di comunicazione che proponga #StopOvershootDay