Benvenuti nell’Antropocene

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Antropocene s. m.: L’epoca geologica attuale, in cui l’ambiente terrestre, nell’insieme delle sue caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche, viene fortemente condizionato su scala sia locale sia globale dagli effetti dell’azione umana, con particolare riferimento all’aumento delle concentrazioni di CO2 e CH4 nell’atmosfera. Da molti anni geologi, esperti in stratigrafia, scienziati, climatologi, discutono su quale sia la data in cui l’Olocene, iniziato 11 mila anni fa, si sia concluso. Il termine Antropocene venne coniato già nel 2000 dal chimico olandese premio Nobel Paul Crutzen, mentre la data-simbolo del 16 luglio 1945 è frutto di una ricerca compiuta da un gruppo internazionale di studiosi facenti parte dell’Anthropocene Working Group (Awg). (Eva Perasso, Corriere della sera.it, 21 gennaio 2015, Scienze).

Questa la definizione del dizionario Treccani dell’epoca che stiamo vivendo, ma anche dell’oggetto di due lavori artistici molto interessanti e recentemente realizzati.

Il primo è “Anthropoceano”, un gioco di parole e il titolo di un murales, attraverso il quale lo street artist Iena Cruz ci racconta l’impatto dell’uomo sull’ecosistema marino: situato nella zona Lambrate di Milano, in via Giovanni Viotti 13, dall’11 novembre quest’opera d’arte svolge il doppio ruolo di sensibilizzare i passanti e gli abitanti del quartiere alla tematica, e di ridurre praticamente il biossido d’azoto presente nell’aria.

Proprio così: un muro di cemento prima inutile, è diventato uno strumento in mano alla causa ecologista. Realizzato con la pittura Airlite, esso ha potuto ridurre quasi del 90% la presenza di sostanze inquinanti nell’aria.

Federico Massa, in arte appunto Iena Cruz, artista di origine milanese che ha lavorato in tutto il mondo e vive ora a Brooklyn, New York, spiega: “l’immagine sulla facciata del palazzo racconta il nostro impatto sul mare: una piattaforma petrolifera si trova all’interno di un contenitore di plastica (per ricordarci le origini di questo materiale) che a sua volta intrappola l’ecosistema marino rappresentato da alcune delle sue creature più affascinanti”.

L’opera è stata infine realizzata grazie alla collaborazione con Wordlrise onlus, di Mariasole Bianco: l’associazione ha deciso di donare il murales alla città di Milano, dove ha svolto il progetto di sensibilizzazione “No plastic more fun”, il quale ha dato vita alle iniziative di diversi locali notturni di abolire la plastica monouso.

Il secondo progetto è il documentario realizzato dai canadesi Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier dal titolo “Anthropocene. The Human Epoch”. Di attualità in Italia, data la recente apertura della mostra omonima alla fondazione MAST. di Bologna la quale si compone del film stesso, ma anche delle impressionanti fotografie di Edward Burtynsky. Risultato: un percorso multimediale molto suggestivo che affronta il tema dell’impatto dell’uomo sulla natura.

Il documentario, uscito nelle sale a settembre 2019 ci racconta del cambiamento epocale avvenuto nel XXesimo secolo quando l’essere umano, da semplice partecipante alla vita della Terra, è diventato dominatore della natura: immagini di fortissimo impatto, in luoghi remoti del mondo, realizzate attraverso l’uso di apparecchiature tecnologiche innovative (numerose sono, infatti, le riprese fatte con l’uso di droni) ci restituiscono questa allarmante realtà. Un lavoro a metà tra scienza e arte, capace di suscitare forti emozioni e al contempo di far riflettere sugli effetti dell’azione dell’uomo sul pianeta in cui viviamo.

Sempre di più, ci si rende conto che l’impatto visivo dei cambiamenti climatici (ancor di più se le immagini sono in altissima risoluzione e visibili su un maxi-schermo) può svolgere una funzione importante nell’opera di sensibilizzazione dei cittadini al temi: i due progetti artistici presentati diventano così strumenti interessanti di campagne di comunicazione ambientale innovative.

Di seguito il trailer italiano del documentario “Anthropocene. The Human Epoch”:

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