Esistono soluzioni pensate per essere sostenibili e rispettose dell’ambiente, allo stesso tempo in grado di risolvere problemi derivanti dall’attività delle società umane, quali la distribuzione equa delle risorse, la conservazione della biodiversità, la limitazioni dei cambiamenti climatici. Queste vengono definite dall’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn) come soluzioni nature-based.
La Commissione Europea a tal proposito ha ideato ProGiReg, un progetto che si serve della natura, nello specifico delle soluzioni nature-based, per il recupero di aree debilitate da attività industriali. Al progetto hanno aderito non solo città europee come Dortmund in Germania, Zagreb in Croazia o Piraeus in Grecia, ma anche, ad esempio, la città di Ningbo in Cina. L’Italia vede come unica città impegnata in tali progetti, Torino, in particolare il quartiere di Mirafiori Sud, applicando con successo sei tipi di soluzioni nature-based, come si può leggere sul sito del Torino CityLab.
Lo scorso 24 settembre, nell’ambito del Workshop Approccio multidisciplinare per lo sviluppo delle città ecosostenibili, l’entomologa e professoressa Simona Bonelli ha parlato del progetto Farfalle in ToUr (Torino Urbana), che vede l’applicazione della Nbs (Nature Based Solution) relativa la strutturazione di città pollinator friendly. Si tratta di realizzare aree verdi che vadano oltre il concetto di città biofila (principalmente volta al benessere dell’uomo attraverso il contatto con la natura), certamente in grado di incrementare il verde urbano, tuttavia non adatta agli insetti impollinatori. Le aree verdi delle città hanno infatti spesso un mero scopo ornamentale e non di mantenimento della biodiversità. La professoressa Bonelli spiega appunto come ovviare ai disagi che derivano da queste progettazioni, consigliando di implementare la vegetazione con piante che siano fonti di nettare e di creare corridoi di collegamento tra gli agglomerati verdi per indirizzare gli impollinatori verso percorsi, limitando possibili barriere sia fisiche che visive da essi percepite.
La città pollinator friedly è proprio questo: un verde urbano accessibile agli impollinatori, prezioso anche per il nostro benessere. Tutto ciò è stato realizzato nel quartiere torinese di Mirafiori Sud con la collaborazione delle cooperative per l’inclusione sociale di soggetti con disabilità psichiche La Rondine e Il Margine, ProGiReg, l’Università di Torino, la Circoscrizione 2 della Città di Torino e l’ASL. La realizzazione di ambienti favorevoli alla vita di farfalle e api è stata possibile soprattutto grazie al lavoro di squadra svolto dagli utenti delle cooperative. Oggi i corridoi verdi e le oasi pollinator friendly sono in costante monitoraggio e tema di ricerca scientifica. Inoltre il sito del progetto Farfalle in ToUr descrive questi lepidotteri attraverso due fondamentali concetti: le farfalle sono una specie ombrello, indicatori biologici la cui sopravvivenza garantisce anche quella di molte altre specie, e una specie bandiera, perché dal punto di vista comunicativo riescono a sensibilizzare la cittadinanza verso i progetti di conservazione ambientale, essendo forse l’insetto più noto nella cultura popolare. Un progetto che va oltre il concetto di città biofila, perché in grado di assicurare il benessere della persona e delle altre forme di vita presenti in natura.
Di Ilaria Calò