La geologia per molti è una scienza così complessa e poco conosciuta da essere inaccessibile, in realtà molto più interessante e vicina al nostro quotidiano di quel che crediamo.
Tutti i colori di una regione, 13 itinerari geologici in Piemonte è il libro presentato lo scorso 3 dicembre al palazzo del Rettorato dell’Università degli studi di Torino, stampato dall’Assessorato alla cultura, turismo e sport e attraverso i finanziamenti della Compagnia San Paolo. È il prodotto ultimo di un ampio progetto che ha coinvolto la Regione Piemonte, l’Università di Torino, il Museo Regionale di Scienze Naturali e l’associazione scientifica Pangea. Il libro ci parla di Progeo Piemonte, un lavoro complesso portato a termine nel 2019, per la promozione del patrimonio geologico piemontese attraverso la realizzazione di nove aree e tredici itinerari che ripercorrono questi territori, importanti anche per la ricostruzione del patrimonio geologico della regione in prospettiva storica, in base a quattro temi di ricerca: lo studio del territorio attraverso metodi informatici; nuove metodologie per rappresentare la geologia; come comunicare le scienze della Terra; valutare da un punto di vista economico un sito geologico.
Luca Ghiraldi, consulente e tecnico del Museo di Scienze Naturali, durante l’incontro fa chiarezza su alcune differenze terminologiche. Se la geodiversità riguarda gli elementi geologici che caratterizzano un territorio, la geoconservazione di conseguenza si riferisce alla salvaguarda di questi stessi elementi che vanno a costituire il patrimonio geologico; i geositi sono poi aree in cui si può riscontrare un interesse geologico. Tale valutazione di può eseguire attraverso una raccolta dati, il loro studio, basato sulla letteratura scientifica, e infine una loro analisi ed elaborazione.
L’incontro prosegue con la presentazione di Luigi Perotti, dal 2012 titolare del Laboratorio di Geomatica e Gis presso l’Università di Torino, dei prodotti multimediali che arricchiscono Progeo Piemonte. Sono state realizzate due app per Android e IOS: la prima è Progeo App, che riassume il contenuto dell’intero progetto rendendolo interattivo e fruibile su mobile, la seconda invece, chiamata TOURINSTONES, “ha lo scopo di valorizzare e promuovere il patrimonio geologico urbano nel centro storico di Torino. Include una mappa interattiva della città, dove sono disponibili informazioni storiche e petrografiche degli edifici storici, delle chiese e delle strade e piazze principali del centro cittadino”; così si può leggere direttamente dal sito ufficiale, dove è presente il bando per il concorso fotografico Fossili Urbani. Sul canale YouTube di Geositlab Progeo è possibile poi vedere un video illustrativo. In fase di elaborazione è invece la riproduzione digitale in 3D della catena montuosa delle Alpi piemontesi.
L’idea di fondo di Progeo viene spiegata da Marco Giardino, docente di geomorfologia applicata all’Università di Torino: hanno voluto basarsi sulla struttura del cubo di Rubik, che metaforicamente può rappresentare le nove aree individuate da Progeo. Il Piemonte è stato così suddiviso come i colori presenti nello storico rompicapo, riferendosi alle singole parti associate correttamente tra loro per dare vita all’opera finale.
La divulgazione delle scoperte effettuate grazie al Progeo Piemonte sono state possibili, oltre ai materiali digitali, grazie al museo di Scienze Naturali di Torino, con mostre e iniziative per la cittadinanza, e progetti di educazione ambientale, primo tra tutti Geodidalab ad Ivrea, presentato da Mauro Palomba, dell’associazione Pangea: itinerari didattici, escursioni e campionamenti, per avvicinare anche le nuove generazioni alla geologia.
Così lo studio della Terra coinvolge il pubblico e lo avvicina ad un turismo consapevole e alla conoscenza del territorio in cui abitano.
Ilaria Calò