Educare ad una gestione sostenibile dei rifiuti illustrando concrete azioni pilota in fase di sperimentazione, e non solo: questo ed altro è il progetto europeo Netwap
La tanto ambita sostenibilità non può prescindere da una corretta gestione dei rifiuti. In un’ottica di economia circolare, ogni scarto ha le potenzialità per essere convertito in risorsa ma, date le obiettive difficoltà del caso, nel mentre sarebbe sufficiente un corretto smaltimento. In Italia, i rifiuti urbani prodotti nel 2019 – ha annunciato Ispra in un report – sono stati circa 30 milioni di tonnellate, in lieve calo rispetto all’anno precedente. Fan ben sperare poi l’aumento della raccolta differenziata: +3,1 punti rispetto al 2018, raggiungendo il 61,3% della produzione nazionale. Oltre ad un costante ammodernamento degli impianti e del ciclo dei rifiuti in generale, se questi dati potranno migliorare ancora o meno, dipende però da ognuno di noi. Tuttavia, senza una corretta comunicazione ed un’adeguata sensibilizzazione sul tema ogni sforzo rischia di risultare vano.
Per questo motivo, quelli del Progetto Netwap hanno da poco annunciato l’avvio di una campagna volta a educare le nuove generazioni. Il progetto, sostenuto da finanziamenti europei, è nato allo scopo di produrre linee guida per i governi nazionali e locali, le quali aiuteranno, sulla base di esperienze pratiche con azioni pilota, nuove metodologie nel campo della gestione sostenibile dei rifiuti. Il tutto, con particolare attenzione alla dimensione locale e comunitaria. Gli ultimi sviluppi dell’iniziativa hanno portato quindi all’organizzazione di una serie di otto appuntamenti ed altre attività per le scuole, con l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti su una gestione dei rifiuti corretta e rispettosa dell’ambiente. Gli appuntamenti saranno sia online che in presenza. In quest’ultimo caso, il territorio italiano individuato è Fossalto, comune molisano della provincia di Campobasso. È qui che infatti è stato già avviato un esperimento di ‘compostaggio locale’: una pratica che consentirà di processare e trasformare in compost il rifiuto umido prodotto dai cittadini e di riutilizzarlo successivamente nell’ambito del giardinaggio o dell’agricoltura.
La campagna, però, oltre ad illustrare la sperimentazione, avrà obiettivi di più ampio respiro. Come, ad esempio – spiegano in un post facebook – “educare alla corretta gestione dei rifiuti, in particolare della plastica e della frazione umida, spiegare inoltre le tecnologie alternative disponibili e le buone pratiche da promuovere all’interno della comunità”. In generale le comunità, non a caso, rientrando a tutti gli effetti tra gli ‘attori’ portatori d’interesse, concorrono alla fattibilità e alla concretizzazione dei progetti da realizzare. Coinvolgerle attraverso la comunicazione ha quindi il duplice vantaggio di aumentare le probabilità di successo di un’iniziativa, educando, al contempo, la popolazione. In questo caso, ad una maggiore sostenibilità quotidiana. Una scelta indubbiamente strategica, purtroppo, almeno per il momento, non accompagnata da un’adeguata comunicazione online.