Domenica si è concluso il vertice dei G20 a Venezia.
Mentre i potenti erano trincerati nell’Arsenale (zona rossa invalicabile), tante le proteste, da parte delle associazioni ambientaliste, che chiedevano più democrazia e misure più efficaci contro il collasso climatico.
“Siamo a Venezia,” dicono gli attivisti “città simbolo degli effetti catastrofici e imminenti del riscaldamento globale, minacciata concretamente dall’innalzamento del mare, per protestare contro i governi del G20, responsabili del 75% delle emissioni globali e i principali finanziatori di progetti legati a petrolio, gas e carbone.“
Oltre alla manifestazione nazionale di sabato pomeriggio, al grido “We Are The Tide, You are only G20” (noi siamo la marea, voi siete solo i G20), tante altre azioni pacifiche e scenografiche ad opera di Extinction Rebellion hanno costellato tutti i 3 giorni di summit, attirando l’attenzione dei turisti.
Il primo giorno gli attivisti si sono incollati sui vasi di fiori ai limite della zona rossa, cantando, suonando e rilasciando interviste.
Sabato mattina, sotto un sole cocente, sulle rive delle Zattere, le Blue Rebels (in copertina), figure teatrali che rappresentano la vita sugli oceani, intrappolate nelle reti, hanno rappresentato il dolore degli esseri viventi marini, “l’attuale modello economico e produttivo, se portato avanti nei prossimi decenni, svuoterà gli oceani dai pesci entro il 2048.”
Il pomeriggio di sabato gli attivisti di XR hanno versato sulle scale del Ponte Calatrava sangue finto per poi stendersi a terra in un drammatico die in (la vernice ecologica è stata poi ripulita perfettamente dagli attivisti). Anche qui uno striscione di grande impatto: “Il nostro sangue, i loro soldi“.
Gli attivisti denunciano al microfono le tante vittime provocate dal riscaldamento globale e dall’inazione dei politici: “Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il collasso climatico causa circa 150.000 morti l’anno“.
Domenica sul Ponte degli Scalzi tra centinaia di scarpette di bimbe e bimbi, manifesti che ricordano le minacce che dovranno vivere i bambini e le bambine nei prossimi decenni: ondate di calore, guerre, siccità, sete, fame, migrazioni di massa, città allagate… I turisti sono colpiti, si fermano, chiedono, dialogano con gli attivisti.
Poi è la volta delle Red Rebels, figure teatrali di mimo vestite di rosso, tipiche delle azioni di XR (il rosso rappresenta il sangue, la vita comune alle specie viventi). Le loro facce mute e bianche mimano le emozioni universali, con movimenti lenti e struggenti.
Altra azione scenografica di forte impatto emotivo sulle rive del Campo Ss Apostoli, dove cinque sirenette morenti, hanno rappresentato i sogni avvelenati da un sistema economico tossico.
Dal 1 aprile Extinction Rebellion ha infatti lanciato una campagna contro la “finanza fossile“, cercando di indurre la gente a disinvestire dagli istituti di credito che continuano a finanziare carbone, petrolio e gas.