Per chi sa ascoltare, una passeggiata nel bosco potrebbe rivelarsi un saggio insegnamento. Se si finisce però a farla nei pressi di in un borgo romagnolo, capire i segnali della natura sarà più facile: ad aiutarci ci saranno tante piccole creature.
A Bagno di Romagna, in provincia di Forlì – Cesena, c’è un percorso immerso nel bosco che ha qualcosa di magico. Fiabesco, per essere più precisi. È il Sentiero degli gnomi, un percorso naturalistico a carattere educativo che, per i circa trenta minuti richiesti per completarlo, fa sognare grandi e piccini. Sebbene non sia realmente animato da fantasiose creature, in ogni suo angolo si respira però un’aria particolarmente incantata. Curato nei minimi dettagli, il sentiero è arricchito da sagome di gnomi e animali selvatici, casette e mulini in legno, illustrazioni e tanto altro. Il tutto nel già di per sé magico contesto naturalistico del Parco Nazionale Foreste Casentinesi.
Ma quel che è ancor più entusiasmante è che non è stato concepito esclusivamente per far svagare i più piccoli, bensì nasce per educarli al rispetto dell’ambiente. Per farlo, gli ideatori del progetto hanno pensato bene di mettere in scena una vera e propria fiaba. Man mano che si cammina, infatti, diversi pannelli in legno raccontano le vicende degli gnomi indaffarati a combattere tre spiritelli maligni: Ruscor, Smoggio e Karta Strakka. Ruscor “è zozzo e pestifero come un esercito di puzzole con il mal di pancia, spesso assume l’aspetto di rifiuti abbandonati”. Smoggio, invece, “è una nuvolaglia fetida che odia la luce e vorrebbe veder piombare il mondo nel buio pesto”. Infine Karta Strakka, che “cambia aspetto con molta facilità e non è semplice riconoscerla: può sembrare bella e invitante, ma spesso invade e rovina i luoghi in si insedia senza permesso”.
Insomma, i nemici degli gnomi sono i nemici del bosco. Inquinamento e rifiuti abbandonati divengono così mostri da combattere in una vera e propria campagna di comunicazione ambientale permanente. Nel Sentiero vengono inoltre periodicamente organizzati esperienze, laboratori ed uscite di gruppo con lo stesso fine educativo, oltreché, chiaramente, allo scopo di divertire. Ma anche una semplice passeggiata in famiglia potrebbe rivelarsi un insegnamento ecologico senza eguali.
Quel che fa la differenza poi è che l’intento del progetto non è solo quello di insegnare al rispetto della natura, bensì il tutto è strutturato per far sì che i bambini imparino ad amarla, presupposto ancor più determinante per poi proteggerla.