“L’educazione è il principale strumento per promuovere una società più giusta ed equilibrata, una società nella quale ciascun individuo ha le stesse opportunità indipendentemente dalla situazione di partenza. Assicurare a tutti un’istruzione di qualità, permanente e inclusiva è una necessità della comunità internazionale non più rimandabile, come stabilito dall’obiettivo 4 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile“.
Così esordisce quest’anno Antonella Cassisi, del Settore Educazione del CNI Unesco, che nel Comitato Promotore italiano della Settimana Europea rappresenta la categoria “scuole”.
Per questo la partecipazione delle scuole in questa campagna di sensibilizzazione è sostanziale: gli adulti del domani devono essere formati e guidati per mettere in pratica uno stile di vita sostenibile ed agire per il bene della comunità.
La SERR invita ogni anno studenti di ogni età a sviluppare attività per la prevenzione dei rifiuti: la risposta è sempre enorme e piena di creatività!
Vediamo alcuni esempi che incarnano i principi di mutuo supporto e del fare insieme. Un mare da salvare: Nami e Fibi è la storia della scuola dell’infanzia “Speranza” che ruota intorno al rispetto dell’ambiente naturale nel quale viviamo.
Il Genovesi Da Vinci fa goal, riferendosi ai goals dell’agenda 2030 dello sviluppo sostenibile. It’s time for change organizza incontri e laboratori che vanno dal riuso creativo all’autoproduzione. Un cerchio intorno al mondo è un progetto che tratta con le scuole primarie e dell’infanzia la cultura eco-sostenibile attraverso la pratica delle 4R. Il pianeta che vorrei, aderisce con una “gara ecologica”, mentre un liceo catanese si sperimenta come “circular school” , partendo dal coinvolgimento emotivo con Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.
RELOAD – porta l’apprendimento sostenibile nella formazione professionale del veronese, mentre Comunità Circolari in Solidarietà e Continuità coinvolge gli istituti tra Latina e Frosinone.
Rifiutando si impara affronta le tematiche del cambiamento climatico. Un istituto professionale veneto ricicla i capelli per fabbricare teli biodegradabili e bonificare suoli e oceani; Sustainable snack week pesa i rifiuti della merenda e sviluppa laboratori sul costo ambientale della spesa.
Riduciamo, riusiamo, ricicliamo, insieme possiamo, Caccia allo scarto e RI…CRE...AZIONE! sono tra i motti di altre scuole. Si parla anche di moda sostenibile con la sfilata di moda : TEMA 3 R.
Pianeta Terra chiama… Messina risponde affronta il tema dei rifiuti con tante attività, tra cui la realizzazione di portamerende artigianali. Con SaponAria gli alunni utilizzano l’olio usato per produrre sapone, mentre altri imparano a non sprecare il cibo con tante iniziative, tra cui La cucina del riciclo e i cooking shows dell’impresa sociale ENAIP NET.
Molte le iniziative per ridurre i rifiuti a scuola come meno+meno=benessere e La mia classe a impatto zero! e Merenda a “Impacco- Zero” che invitano a sviluppare buone abitudini per ridurre i rifiuti. Anche Imparare ad imparare è progetto pedagogico-didattico di una scuola elementare per sviluppare il senso di iniziativa a casa, a scuola e nella comunità.
Con attività come Il Fab Lab a scuola! ed Imitiamo la NATURA! l’IS Capizzi di Bronte crea un’oggettoteca scolastica, una giornata del baratto ed affronta i temi della permacultura. Tra i tanti orti scolastici menzioniamo Orto in condotta e Una scuola che respira, che con queste attività condividono spazi e riducono i rifiuti di imballaggio.
Molte le attività artistiche, come Ricicla l’arte e mettila da parte, dell’Istituto statale di istruzione superiore Morante. Lo scambio di oggetti, giochi e libri è trattato da innumerevoli iniziative, come Gioco-baratto: riuso e riciclo. Tantissime anche le attività di compostaggio scolastico e di pulizia del territorio come My rifiuto.