Ogni anno ciascuno di noi produce 499 kg di rifiuti, il peso di tanti piccoli gesti e scelte quotidiane, di cui non sempre ci rendiamo conto. Sembra infatti non essere del tutto immediata la correlazione tra questo dato ed il momento esatto in cui facciamo la spesa o prendiamo un caffè da asporto, per poi, una manciata di minuti dopo, buttar via l’imballaggio appena comprato.
“Una recente indagine tra i consumatori europei ha dimostrato che, nonostante il 72% delle persone si dichiari intenzionata ad adottare uno stile di consumo più sostenibile, soltanto il 17% si impegna attivamente per farlo” spiega Beatrice Conte, esperta in barriere e motivazioni al comportamento eco-sostenibile.
Cosa succede quindi tra le nostre intenzioni e le nostre azioni? Che tipo di barriera psicologica si frappone tra la presa di coscienza e il nostro effettivo comportamento?
“Come esseri umani, non siamo programmati per fare sempre la scelta migliore, ma quella che ci è più comoda. C’è una forte componente psicologica anche negli acquisti: fare la scelta più sostenibile risulta spesso più impegnativo e finiamo per prediligere il pacchetto in plastica già pronto anziché pesare la frutta sfusa. Questo, in psicologia, si definisce anche razionalità limitata, ovvero il principio per cui spesso le persone sanno qual è la scelta migliore da fare ma non agiscono in accordo con essa”.
Ma allora quali sono i fattori psicologici che di fatto influenzano il nostro comportamento quando si tratta di fare scelte più ecologiche?
aBetterPlace, un team di “architetti delle scelte” per il benessere e la sostenibilità, ha cercato di rispondere a questa domanda nell’e-book “La riduzione dei rifiuti è una questione di decisioni”, pubblicato in occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR).
La curatrice, Beatrice Conte, responsabile dell’area sostenibilità ambientale di aBetterPlace, tratta la tematica dei rifiuti dal punto di vista della Behavioural Economy, ovvero la scienza dell’economia comportamentale, che ci aiuta a capire le influenze dell’ambiente e le barriere che sono presenti nel contesto in cui siamo immersi.
aBetterPlace ha identificato 5 fattori per spiegare perché è così difficile sradicare comportamenti automatici: le vecchie abitudini, il fenomeno del “bias del presente” che ci fa percepire il cambiamento climatico come lontano nel tempo, la mancanza di motivazione data dalla percezione di una distanza psicologica dal problema, le influenze sociali ed il cosiddetto costo della risposta. A questi elementi si aggiungono barriere comportamentali, cognitive e di consapevolezza.
Ma come colmare dunque, il divario che c’è tra il pensiero e il comportamento?
L’economia comportamentale fornisce gli strumenti per aiutare le persone a oltrepassare queste barriere, agevolano comportamenti più virtuosi, in maniera semplice. All’interno del libretto si trovano alcune soluzioni messe in atto attraverso la tecnica del Nudging, la “spinta gentile”. I Nudge sono piccoli cambiamenti che vanno ad agire proprio sul contesto in cui le persone prendono decisioni e che servono ad indirizzare in maniera non coercitiva e positiva verso la scelta giusta.
Se applicati alla sostenibilità, questi strumenti prendono il nome di green nudges, quei suggerimenti che aiutano le persone a mettere in atto la versione migliore di loro stesse, spingendole “gentilmente” verso la scelta più sostenibile.
All’interno del e-book si trovano una carrellata di casi che danno l’idea di cosa sia effettivamente un nudge, come funzioni e che effetto possa avere nel ridurre lo spreco di cibo nelle mense, l’uso di buste di plastica al supermercato, la stampa della carta e persino nel diminuire i rifiuti nel settore dell’edilizia!
Ma non finisce qui, nella sezione finale “Adesso tocca a te!”, aBetterPlace sfida i lettori con uno spunto di riflessione, invitandoli a mettere in pratica ciò che si è imparato e superare le proprie barriere.
Un regalo alla comunità che Beatrice Conte racconta così: “Ad aBetterPlace, la nostra visione è che la sostenibilità debba essere una questione di equilibrio tra persone e ambiente, anziché un carico in più, un’altra responsabilità, un altro problema da risolvere, come spesso viene percepita. Il bello del nudge è che ci può aiutare a vivere la sostenibilità come una pratica quotidiana, come qualcosa di facile, che è parte di questo equilibrio: non deve essere un peso, ma può diventare parte integrante della nostra vita e darle più valore” .
Il libretto è in pieno spirito SERR: è infatti disponibile per tutti ed è scaricabile gratuitamente qui.