Minimo Impatto è un’azienda leader nel mondo della distribuzione dei prodotti sostenibili. Nata circa 15 anni fa, è oggi conosciuta per essere un punto di riferimento per tutto ciò che riguarda le ecostoviglie e per quel che serve per una vita a minimo impatto. Ma non solo. Minimo Impatto è infatti anche una delle realtà scelte da Gassmann e dal Kyoto Club come Green Heroes per il loro costante impegno verso un mondo più sostenibile. Sui social i loro canali oggi sono molto conosciuti e seguiti perché da sempre sono un punto di riferimento anche per le buone notizie green, per trovare informazioni o tutorial.
Abbiamo intervistato Maria Rosaria Ferrò, Responsabile Amministrativo di Minimo Impatto, chiedendole come sia nata l’azienda e perché la comunicazione ambientale sia così importante.
Come e quando nasce Minimo Impatto?
Minimo Impatto nasce da Giuseppe Avolivolo, mio marito, e me circa 15 anni fa. Eravamo giovanissimi genitori che cercavano di capire come poter vivere ogni giorno a… minimo impatto, incontrando però non poche difficoltà. Dagli spostamenti – vivevamo a Roma, oggi in provincia invece – agli acquisti ecosostenibili, ogni soluzione green richiedeva un grande impegno. Da un lato il paragonare prodotti e il capire quali fossero davvero più ecosostenibili, dall’altro il riuscire effettivamente a reperirli nel nostro quotidiano.
Così un giorno mentre eravamo bloccati nel traffico – era il 2007, lo ricordo come se fosse ieri – ci venne una “folle” idea: provare ad essere quel cambiamento che ognuno di noi vuole essere nel mondo, partendo dal condividere quei saperi, quei know how, che avevamo accumulato nella nostra vita di aspiranti cittadini green.
Lanciare un’azienda solitamente è molto impegnativo. Eppure nonostante ci siano tante cose da fare, specie all’inizio, voi avete da subito puntato sulla comunicazione ambientale. Come mai?
Tutti i sondaggi da tempo ci dicono negli ultimi anni che gli italiani sono disposti a orientare le proprie scelte su alternative più ecosostenibili. Questo è un bene ma ci si dovrebbe porre una domanda: come fanno le persone a capire cosa sia meglio dal punto di vista ambientale e paragonare prodotti o servizi? Non possiamo dire loro: “è green perché te lo dico io”. La fiducia è fondamentale e si conquista con la trasparenza. Quando abbiamo iniziato noi tutto ciò era meno scontato. Abbiamo quindi ragionato sempre da consumatori cercando di capire quali informazioni potessero portare a riflettere sull’importanza delle nostre scelte, cosa fosse fondamentale sapere – senza far andare in confusione le persone – per acquistare in maniera consapevole. Abbiamo quindi aperto prima una sezione news sul nostro primo sito poi un blog. Da allora son nati anche www.ecostoviglie.com con la sezione news, ma anche www.fattidigreen.it, un eco magazine online. E poi i nostri social che ci consentono di dialogare con le persone. Negli ultimi anni abbiamo anche lanciato delle chat e dei sistemi di messaggistica. Dai social e dalle chat arrivano spesso le domande che aiutano poi noi a fare corretta informazione, spiegando meglio i prodotti o realizzando news, decaloghi e approfondimenti sui temi più richiesti.
E ciò ha portato i suoi frutti?
Assolutamente sì: dal lato umano spesso questo ha voluto dire la nascita di legami, in alcuni casi di amicizie da parte dei clienti che in generale ci stimano e si fidano. Dal punto di vista imprenditoriale, 15 anni fa eravamo in 2. Oggi siamo 10 più una serie di consulenti, tutti orgogliosi di costruire il nostro pezzetto di mondo a… minimo impatto e di raccontarlo attraverso i nostri canali!
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