Il Cammino per un Nuovo Umanesimo, per una sintonia con la natura

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Dal 9 al 21 maggio si terrà il cammino da Arcidosso a Montorio Romano, anche detto “Cammino del Nuovo Umanesimo“. L’ideatore ed organizzatore è Paolo Piacentini, ex presidente di Federtrek e da sempre impegnato nella tutela degli Appennini, autore di “Appennino atto d’amore“, 2018, Terre di Mezzo Editore.

Che messaggio volete dare con il Cammino del Nuovo Umanesimo?

Attraverseremo borghi bellissimi, immersi in un paesaggio stupendo ma al contempo fragile quello degli Appennini e dei piccoli borghi. Un cammino dedicato al nuovo umanesimo in sintonia con la natura, che superi questo antropocentrismo malato che ci sta portando alla distruzione. Camminare insieme può smussare i conflitti ideologici, ci porta a sentirci uniti alla Madre Terra di cui siamo parte e che dobbiamo imparare a rispettare e curare senza nessuna pretesa di possesso. Un passaggio fondamentale per superare la deriva dell’antropocentrismo che ci ha illuso di poter fare a meno del rapporto armonico con la natura. Toccheremo realtà di speranza e rinnovamento, conosceremo le esperienze di chi coltiva con cura la terra per produrre cibo necessario a nutrire corpo e spirito. Camminare è come accarezzare la terra e sentirsi addosso la vita, è la riscoperta ancestrale di un rapporto con il mondo caduto nell’oblio per eccessiva mediazione della tecnica. Camminare è un modo per comunicare e al contempo per scoprire, per trasmettere amore per la natura e per l’umanità.

Dalla clava alla bomba atomica, diceva Balducci…

L’umanità non ha fatto nessun passo avanti verso la piena emancipazione dalla violenza che è all’origine dell’estrema degenerazione umana rappresentata dalla guerra. Una delle riflessioni più profonde dell’ultimo Balducci fu quella sulla necessità di una transizione culturale verso un’umanità inedita, ancora da venire. E questo cammino, che è fruibile in autonomia come ogni cammino, vuole ricordarlo a tutti i viandanti. Il messaggio è nel cammino stesso.

Quali sono le tappe?

Il cammino attraversa luoghi importanti punto di vista ambientale e umano.
Dalle pendici dell’Amiata, attraverseremo borghi, riserve naturali, aree faunistiche, le gole del Nera fino ai Monti Sabini. Le tappe sono abbastanza varie, dai 20 ai 25 km. Tutte le tappe sono raggiungibili con i mezzi pubblici.

Si partirà il 9 maggio da Arcidosso a Santa Fiora, saranno poco più di 20 km, passando sul Monte Labbro dove Davide Lazzaretti fondò la sua Comunità. Santa Fiora è il luogo di nascita di Ernesto Balducci, grande uomo di pace che ha ispirato il Cammino. 

Le altre tappe sono: Castell’Azzara,  Acquapendente, Torre Alfina. A Torre Alfina c’è il Museo del fiore, un piccolo museo naturalistico nei boschi della Riserva Naturale Monte Rufeno, che funge come un “archivio” della straordinaria biodiversità di questi paesaggi. Dai giochi all’erbario, dal laboratorio al sentiero, ogni suo spazio è dedicato alle tante chiavi di lettura con cui si può affrontare il tema dei fiori.

Poi tappa ad Orvieto, che si raggiunge molto bene in treno da Roma, per poi salire verso Montecchio attraverso un bel paesaggio coltivato a vigneti. In queste zone c’è una delle leccete più grandi d’Europa, nei monti Amerini. Da Montecchio cammineremo verso Amellia, poi Narni, lungo la ciclabile sul Nera e le sue spettacolari gole. Poi raggiungeremo il borgo di Configni dopo aver toccato, tra le altre cose, il magico convento francescano del Sacro Speco. Da Configni seguiamo il Cammino Francescano fino a Collevecchio, poi Poggio Mirteto, sui Monti Sabini, e Fara in Sabina, Osteria Nuova passando per il monastero di Santacittarama.

Il punto di arrivo sarà il 21 maggio, a Montorio Romano con una bella festa finale.

Per info: piacentinicammina@gmail.com | Cammino per un Nuovo Umanesimo