Le api sono degli insetti importantissimi per la tenuta alimentare dell’intera società. Con l’impollinazione, le api svolgono una funzione strategica per la conservazione della flora, contribuendo al miglioramento ed al mantenimento della biodiversità.
L’attuale diminuzione delle api rappresenta un’importante minaccia per gli ecosistemi naturali in cui esse vivono, per l’agricoltura e per la stessa sicurezza alimentare dell’umanità. Da sempre, l’agricoltura ha un enorme interesse nel mantenere inalterata l’efficacia dell’impollinazione effettuata dalle api.
La FAO ha più volte informato la comunità internazionale sulla necessità, non più prorogabile, di preservare le api e l’ambiente dove tale agente impollinatore può vivere e diffondersi. L’80% della produzione alimentare in Europa dipende in larga misura dall’impollinazione ad opera delle api e il valore economico del servizio di impollinazione offerto dalle api risulta fino a dieci volte maggiore rispetto al valore del miele prodotto.
Riuscire a sviluppare progetti imprenditoriali che sappiano coniugare tutela della biodiversità agricola, alimentare, tutela delle api e la valorizzazione del miele locale diviene essenziale per il nostro ambiente e se a tale visione aggiungiamo anche l’importanza di comunicare, far conoscere e comprendere tali processi per la crescita economica dei territori periferici e per la protezione dell’ambiente, comprendiamo l’estrema importanza di dare risalto a quelle realtà che possono divenire un esempio per tutto il Mediterraneo.
Il 17 agosto, il Comune di Pollica e il Future Food Institute hanno ospitato una nuova iniziativa legata al progetto “Le Trame Mediterranee. Dalla Terra al Convivio”, per comprendere, capire e divulgare l’importanza e la storia delle api e del miele cilentano.
Presso il Castello dei Principi Capano di Pollica si è svolta una cena esperienziale con la partecipazione di Pasquale Volpe dell’Azienda Apicoltura Volpe. Il miele dell’Azienda Apicoltura Volpe deriva dal nettare raccolto su svariate essenze botaniche e mescolato dalle api all’interno dell’alveare, definito miele di fiori vari o millefiori e data la variabilità geografica e quindi botanica del Cilento, può assumere aspetto e sapore molto diverso da zona a zona e da anno in anno.
Pasquale Volpe, durante i suoi vent’anni di esperienza, ha svolto il suo lavoro con passione e attraverso un approccio di biomimetica sociale ha aiutato a far comprendere che l’uomo può imparare dalle api come funziona una società organizzata e funzionante, come la natura ha selezionato lentamente la soluzione migliore per l’ambiente locale, come funzionano davvero le sinergie e come utilizzare soluzioni basate sulla natura per ripristinare l’ambiente fornendo anche buon cibo per le persone. Una tradizione storica, sociale e antropologica che sta generando ricchezza e che diviene anche un ulteriore elemento di slancio per il turismo sostenibile e amico dell’ambiente.
D’altronde, secondo i dati ufficiali, il recente successo dell’apicoltura nel Cilento è stato possibile grazie alla capacità imprenditoriale, sostenibile e innovativa degli imprenditori del Cilento che grazie alle politiche di sostegno dell’Unione Europea e della Regione Campania hanno lanciato numerose startup sul territorio per la creazione di moderne aziende legate all’apicoltura. Attualmente, l’Associazione Apicoltori del Cilento, che conta oltre 130 associati, può vantare una produzione media annua di 3000 quintali di miele.