Il WWF si apre al mondo con la comunicazione televisiva, grazie a Green Storytellers, la serie TV su sostenibilità e ambiente voluta e finanziata con una campagna di crowdfunding su Infinity LAB, il laboratorio permanente creato da Infinity+ sulla piattaforma di raccolta fondi “Produzioni dal Basso”.
La campagna di crowdfunding ha consentito agli attivisti della nota organizzazione ambientalista di effettuare appostamenti nel sud della Spagna, per conoscere, riprendere e monitorare la lince iberica: il felino più raro e minacciato sul pianeta, ma il cui numero è aumentato negli ultimi anni, grazie anche al lavoro del WWF.
Con tale iniziativa mediatica, l’utente video ascoltatore è accompagnato dal WWF in un viaggio in tutta Europa, raccontando la storia e le iniziative di chi difende con coraggio gli ecosistemi naturali e protegge le meravigliose e fragili specie che li abitano. Al centro delle iniziative Marco Cortesi e Mara Moschini, due attori italiani impegnati nel teatro di stampo civile e sociale che hanno preso parte alla spedizione di ricerca della lince iberica.
Senza la caccia, gli esemplari di lince iberica sono aumentati e ora sono quasi fuori pericolo, divenendo protagonisti di un turismo innovativo e sostenibile legato all’amore e all’osservazione delle specie protette. Un lavoro immenso quello del WWF spagnolo che, grazie ad un sempre più nutrito gruppo di persone che proteggere la natura, è riuscito a porre all’attenzione delle istituzioni nazionali ed europee la tutela di questo splendido felino.
La sopravvivenza della specie è strettamente legata alla presenza del coniglio selvatico europeo che compone ben l’80% della dieta della lince. Un maschio adulto ha bisogno di mangiare almeno un esemplare di coniglio al giorno, mentre una femmina con i cuccioli necessita di un nutrimento maggiore. Oltre ai conigli, la lince preda le lepri, i roditori, i piccoli rettili, gli uccelli e occasionalmente anche i grandi erbivori come daini e mufloni.
Un animale prevalentemente notturno, specificità che aiuta a comprendere anche le difficoltà del monitoraggio: al crepuscolo si attiva per la caccia che non avviene mai per inseguimento, ma per agguato. La lince infatti si mimetizza silenziosamente nell’ambiente per poi tendere agguati efficaci alle prede di passaggio. Non vive in gruppi, si muove generalmente in solitudine difendendo il suo territorio che marca con il rilascio di escrementi o con graffi sulla corteccia degli alberi.
Un bellissimo animale legato alla storia e alle tradizioni iberiche, un simbolo del territorio di appartenenza che raramente riesce ad adattarsi ad altre tipologie di ecosistema. Il suo habitat ideale è la macchia mediterranea alternata ad ampie zone erbose. Un tempo era molto diffuso in tutto la Spagna, ma a causa delle attività umane, la specie oggi è protetta e monitorata solo all’interno dei parchi nazionali e sulle aree montuose.
Nel 2002, le organizzazioni ambientaliste lanciarono l’allarme sulla sua sopravvivenza poiché il suo areale si ridusse ai massimi storici comprendendo due soli territori: la Sierra Morena e il Parco Nazionale di Doñana, ubicati in Andalusia.