Il Bike Pride a Torino: è ora di riprendere le belle abitudini pre-pandemiche

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Dopo due anni di stop pandemico è tornato a Torino il Bike Pride. La manifestazione, giunta alla sua 11ª edizione, si è svolta con un percorso di circa 15 km nel cuore della città e la zona sud, toccando punti nevralgici del traffico cittadino.


Viviamo la città. Spazio pubblico, mobilità attiva, benessere

La manifestazione accoglie in sé la visione e l’obiettivo di trasformare Torino in un luogo più sano e vivibile, per rendere possibile, ad ogni torinese, la scelta della bicicletta consapevolmente e in sicurezza.

Per questa ragione, l’evento mira a sensibilizzare e incoraggiare l’utilizzo della bicicletta, come mezzo da preferire rispetto al trasporto motorizzato per i benefici economici della mobilità ciclabile. Non va dimenticato però il miglioramento delle condizioni di salute della popolazione: tutti gli atti dell’associazione torinese alimentano la narrazione di come la bicicletta possa incrementare la sicurezza stradale e ridurre la congestione del traffico, minimizzando le emissioni di CO2 e riducendo l’inquinamento atmosferico.

Nel corso degli anni l’evento è cresciuto sempre più, coinvolgendo decine di migliaia di cittadini, intraprendendo azioni di mobilitazione e raccolte fondi e diventando “la più grande bicicletta d’Italia”. Anche quest’anno, al netto di due anni di stop, l’onda non si è fermata. Non era scontato tutto questo, in una delle città più inquinate d’Italia e maggiormente “auto-centriche” anche per influsso culturale: non a caso, il capoluogo piemontese è la città con più sforamenti della soglia di PM10 nell’aria nel corso del 2022, raddoppiando il numero di giorni indicati dall’OMS[1].

Altri dati divulgati nell’ultimo periodo denunciano infatti notizie negative nella stagione post pandemica per la mobilità sostenibile. Emerge come il 10% degli italiani usi l’auto privata più di quanto la usasse 5 anni fa, e principalmente legando questo fatto a comportamenti ed abitudini legate alla pandemia[2]. Sempre citando questo secondo studio di Legambiente, si denota come il 93% degli intervistati su scala nazionale ha usato la propria auto nell’ultima settimana, un dato che si ritrova con piccole variazioni anche nelle 5 grandi aree metropolitane esaminate: 90% a Torino, 88% a Napoli, 87% a Roma, 84% a Firenze, 83% a Milano.

Un’immagine di Bike Pride 2022, Torino

Riflessioni sociologiche, abitudini inscalfibili, comunicazione difficile da attuare, pianificazione territoriale non sempre ottimale: è difficile comprendere la causa di come la ripartenza post covid abbia accentuato le già note difficoltà della transizione verso mezzo di trasporto più sostenibili. Eventi come il Bike Pride sono interessanti in tal senso perché, oltre ad essere un test per la partecipazione e l’accoglienza della cittadinanza, da un lato riconnettono il filo con le buone abitudini del passato (seppur prossimo) e congiuntamente, confidando di avere una diffusione sempre più capillare di queste manifestazioni per l’ambiente, una speranza per una nuova concezione nel vivere le città.

La mobilità sostenibile va insegnata ai bambini e alle bambine. 

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[1] Report Legambiente: “Mal’aria 2022”

[2] 2ª edizione dell’Osservatorio sugli stili di mobilità degli italiani, promosso da Legambiente in collaborazione con Ipsos e Unrae