Radici – Piccolo Museo della Natura è un centro culturale nato da pochi mesi nel centro storico di Palermo. Il luogo scelto è una storica cartoleria (Bellotti De Magistris), punto di riferimento per la città dal 1906 al 2012 anno della sua definitiva chiusura. Ne parliamo con Raffaella Quattrocchi, una delle quattro fondatrici:
Perché avete scelto proprio una antica cartoleria?
Perché è un luogo caro alla memoria dei palermitani che trovavano lì quaderni, album da disegno, colori ma anche strumenti ricercati per architetti, progettisti e artisti. È un posto perfetto per coniugare generazioni diverse attorno attorno a un tema, quello della consapevolezza ambientale. Questo negozio era storicamente legato ad una fruizione del mondo analogica e cartacea, artistica, una modalità che ci ha ispirato nel modo di comunicare il pensiero ecologico. Abbiamo riutilizzato i cassetti che prima erano colmi di penne, pennini e inchiostri e li abbiamo riempiti di contenuti scientifici e naturalistici che però mantengono un assetto prettamente fisico e tangibile, sensoriale, ludico e analogico. Ogni cassetto ha una storia, realizzato da un artigiano.
“Radici”, perché avete scelto questo nome?
Perché richiama un bellissimo albo illustrato e perché l’illustrazione pervade tutto il nostro progetto. Tornare alle radici vuol dire riscoprire il senso, le connessioni, le origini, a partire dalla poetica intrinseca della natura, che si fonda sull’interconnessione tra gli elementi. Radici nasce dal desiderio di coniugare l’approccio scientifico con una narrazione inedita. Radici è ritornare alla sintonia, rielaborare, ascoltare, definire nuove coscienze ecologiche.
Qual è il vostro pubblico e cosa trova nel museo?
Il Museo è appena nato ma già frequentato da tante famiglie, scolaresche e gente di ogni età. Si può richiedere una visita guidata di un’ora che porta alla scoperta degli ambienti naturali del paesaggio siciliano e mediterraneo. Il nostro obiettivo è emozionare e far conoscere, attraverso giochi di osservazione e narrazione che predispongono all’ascolto delle piante e degli animali e ci rivelano le connessioni tra ogni essere e l’ambiente circostante. Il nostro metodo è l’ascolto della natura, promuoviamo il corpo come esperienza, il gioco come linguaggio, la curiosità come bussola e la bellezza come orizzonte. Tra atelier, strumenti, colori, illustrazioni, esperienze scientifiche e tecnologiche le persone restano meravigliate e assumono consapevolezza sul tema ecologico.
Da come racconti, Radici non è un museo tradizionale, vero?
È soprattutto uno spazio polifunzionale, dedicato a bambine, bambini e adulti, supera l’idea tradizionale di museo ed è concepito anche per accogliere momenti quotidiani di studio, di lavoro, di gioco o di semplice svago. Qui si possono fare visite guidate, laboratori, attività libere, ma ci sono anche angoli di quiete e meraviglia, scaffali pieni di libri e riviste specialistiche da cui lasciarsi attirare, oltre a piccole specialità della nostra cucina a km 0.