Sabato 11 marzo a Piombino si incontreranno movimenti territoriali da tutta Italia che lottano per la giustizia climatica e contro il fossile. Sarà la prima tappa di un tour nazionale, che coinvolgerà zone d’Italia accomunate da progetti e impianti legati al mondo del fossile. Un’azione condivisa per dimostrare il dissenso dei territori interessati e per portare alla luce le richieste di persone e associazioni impegnate nella transizione verde.
Per cercare di capire meglio le motivazioni di questa mobilitazione e la loro strategià di comunicazione e coinvolgimento abbiamo intervistato Nadia D’Arco, una delle portavoci della Rete No Rigass-No GNL, che insieme alla campagna “Per il Clima, Fuori dal Fossile” sono gli organizzatori della manifestazione nazionale. Tra le altre associazioni aderenti spiccano Greenpeace, Italia Nostra, Non Paghiamo, Ultima Generazione, Reca, Legambiente, Foro Italiano dei Movimenti per l’Acqua, A Sud, Movimento No base.
Nadia, quali città e vertenze confluiranno nella manifestazione nazionale che avete organizzato?
Parteciperanno comitati e associazioni da Ravenna, Venezia, Bologna, Livorno, La Spezia, Piombino, Civitavecchia, Roma, Taranto, Gela, Agrigento, Augusta, Gioia Tauro, Brindisi, Sulmona, Pescara, Falconara, Ancona, Trieste, dalla Sardegna e dall’Isola d’Elba, ma l’elenco potrebbe ancora allungarsi. Sono tutti territori toccati da nuovi e vecchi progetti legati al fossile: raffinerie, rigassificatori, impianti di gas, metanodotti, trivelle, ovvero l’intera filiera del metano e del petrolio, ma anche del carbone, come la centrale di Civitavecchia.
Piombino, in particolare, così come Ravenna, è tra i primi porti scelti per far approdare i nuovi rigassificatori, e per questo abbiamo scelto di partire da qui.
Qual è stato il percorso di preparazione alla manifestazione per raggiungere un maggiore coinvolgimento della cittadinanza?
Abbiamo organizzato un’assemblea nazionale online, e allo stesso tempo a livello locale ogni gruppo ha svolto incontri, assemblee, manifestazioni, banchetti e quanto altro fosse possibile per diffondere informazioni chiare e per invitare all’evento di Piombino di sabato 11 marzo. Abbiamo coinvolto migliaia di persone di ogni età, da nord a sud. Abbiamo creato il manifesto ”Territori in cammino” e oggi, martedì 7 marzo, alle 12:00 si terrà una conferenza stampa alla Camera dei Deputati, e alle 12:45 ci sarà un ritrovo nella piazza adiacente.
Per seguire la conferenza stampa in diretta, visita la pagina Facebook di Rete No Rigass-NO GNL
Alla conferenza stampa parteciperanno rappresentanti dei territori danneggiati e delle realtà sociali promotrici per informare su contenuti, tempistiche della manifestazione nazionale del 11 marzo a Piombino. Il ritrovo della manifestazione in tale data sarà presso il Centro Giovani di Piombino alle ore 14:00.
Quale è la strategia comunicativa della Rete no Rigass? Come fate a tenere insieme così tanti territori diversi?
Abbiamo una pagina Facebook “Rete No Rigass-No GNL”, un account Twitter, uno Instagram, una mailing list e due chat WhatsApp dedicate ad attivisti e simpatizzanti. Abbiamo infatti sentito l’esigenza di metterci in rete, scambiando informazioni, notizie, esperienze di comitati vecchi e nuovi, e per farlo abbiamo scelto di utilizzare canali diversi per raggiungere pubblici diversi.
Sabato, poi, inizia il tour delle manifestazioni nazionali che abbiamo chiamato appunto “Territori in cammino”, perché vogliamo dare visibilità a tutti i territori coinvolti da queste grandi opere legate al fossile.
I prossimi appuntamenti sono il 15 aprile a Cagliari e il 6 maggio a Ravenna. A metà settembre invece vorremmo organizzare una manifestazione nazionale in Sicilia.
Siete soddisfatti della partecipazione e del grado di coinvolgimento della popolazione?
Sì, moltissime sono le persone che vive vicina a questi grandi impianti che si interessano alle nostre azioni. Questo perché capiscono che è in gioco la loro salute e quella del loro territorio. Ma siamo fermamente convinti che sia importante comunicare al meglio l’urgenza dell’argomento anche a chi vive “poco più in là”.