Gli esperti e gli attivisti da decenni denunciano il riscaldamento che la regione artica e sub-artica stanno vivendo a causa dell’azione dell’uomo. Il continuo ritiro dei ghiacci, le preoccupati metamorfosi dello spessore dei ghiacci e l’aumento del livello del mare rappresentano una conseguenza importante di ciò che sta accadendo. Inoltre, l’acidificazione degli oceani e i mutamenti climatici dipingono ulteriori fattori di stress che la fauna artica sta subendo, innescando nuove dinamiche nella regione dell’Oceano Artico.
Il progetto ELENO tenta di quantificare ed elaborare lo stato attuale delle mutazioni fisiche, chimiche, biologiche e biochimiche che stanno intaccando il naturale ecosistema della regione artica. La conoscenza, la comprensione e la divulgazione di tali fenomeni sono tra i focus principali del progetto che centra l’attenzione sullo stato dell’acqua dolce nel globo e sull’impatto dei cambiamenti in atto sull’ecosistema marino e sul ciclo del carbonio.
Gli effetti del cambiamento climatico ed il sovra-sfruttamento economico della regione artica sono i principali fattori che determinano la necessità di avere informazioni accurate e previsioni plausibili sul meteo e sullo stato di salute dell’Oceano Artico, al fine anche di elaborare scenari futuri realistici.
Attualmente, nonostante i progressi legati alle numerose ricerche e alle conoscenze scientifiche in materia, i dati disponibili sull’Oceano Artico sono ancora insufficienti per comprendere appieno e prevedere in modo accurato i terribili effetti del cambiamento climatico che minaccia la fauna marina ed i ghiacci.
Nel tentativo di affrontare a livello comunitario la tematica ed elaborare una banca dati comune, l’Arctic Research Icebreaker Consortium (ARICE), finanziato dall’Unione europea, mira proprio a sviluppare strategie per garantire l’utilizzo ottimale delle navi da ricerca polari esistenti, generando una sinergia anche con altre missioni scientifiche internazionali, divulgando e diffondendo i dati raccolti. Il progetto ELENO, vincitore della call internazionale PONANT-ARISE H2020, permette alla comunità scientifica internazionale di accedere a luoghi estremi grazie alla collaborazione con flotte di imbarcazioni rompighiaccio di diversi Paesi del mondo, equipaggiate con attrezzature di ricerca e laboratori. Tutto ciò per un importante obiettivo comune: effettuare campionamenti nell’Oceano Artico per i necessari studi su idrografia, ciclo del carbonio e presenza di inquinanti, quali micro e nano-plastiche.
Il progetto ELENO è gemello del progetto CASSANDRA, finanziato nell’ambito del Programma di ricerche in Artico e inserito nel contesto del programma internazionale Synoptic Arctic Surveys, volto a determinare lo stato dell’Oceano Artico nei primi anni del Decennio delle Scienze oceaniche per lo sviluppo sostenibile (2021-2030), proclamato dalle Nazioni Unite. Grazie al progetto, gli scienziati stanno monitorando la fauna locale, analizzando i campionamenti di bioaerosol ed i rilievi idrologici, ed elaborando strategie per affrontare l’inquinamento artico, con particolare attenzione alle micro e alle nano-plastiche, e tentando di tutelare e salvaguardare il fragilissimo ecosistema artico.