Oggi l’orso polare è diventato un emblema nel monitoraggio dei cambiamenti climatici. Un dibattito che è divenuto centrale anche in termini di cooperazione e divulgazione internazionale.
Grazie alla collaborazione di alcuni stati, riuniti nel Piano d’Azione Circumpolare 2015-2025, Canada, Stati Uniti, Norvegia e Groenlandia promuovono programmi di conservazione artica con il coinvolgimento delle popolazioni indigene, delle associazioni degli attivisti ambientali. Le azioni di disseminazione intendono promuovere campagne divulgative sull’importanza dell’orso polare per la crescita del turismo sostenibile.
Sono progetti di analisi, conoscenza e monitoraggio delle potenzialità e delle fragilità del territorio artico al fine di migliore i servizi turistici. Si parla di implementare le prospettive occupazionali delle comunità locali nell’osservazione e nella tutela dell’orso polare, in contrasto con la crescita della concentrazione delle industrie estrattive. In questo senso, promuovere l’istituzione e la gestione di aree protette e riserve e sostenere la ricerca scientifica serve a promuovere altrettante misure di conservazione sempre più efficaci.
Attraverso la comunicazione e la cooperazione scientifica, le istituzioni politiche e la filiera turistica artica lavorano su un nuovo modello economico e geopolitico centrato sulla figura dell’orso bianco. Tra gli esempi meritevoli di attenzione ritroviamo quello canadese. Le istituzioni canadesi hanno analizzato i vantaggi economici grazie all’osservazione, alla formazione sulla tutela degli animali, alla comunicazione sulle abitudini e sulla storia, alla scoperta turistica della fauna artica.
Secondo le analisi degli esperti canadesi, la perdita degli orsi polari sarebbe pari ad un danno economico di 15 milioni di dollari canadesi all’anno a cui aggiungere ulteriori 133 milioni di dollari dovuti ai mancati benefici economici delle comunità indigene locali e della filiera turistica. Le analisi più consistenti sono state svolte nella zona di Churchill, dove l’osservazione degli orsi polari potrebbe generare entrate economiche valutabili intorno ai 7.2 milioni di dollari annui e dove si stanno lanciando numerose campagne di divulgazione sulla vita, la natura e il territorio dell’orso polare e del suo rapporto con l’uomo.
La regione sta dibattendo e approfondendo con particolare enfasi l’importanza della comunicazione ambientale, della ricerca universitaria e del marketing istituzionale per la promozione turistica legata all’orso. Nel distretto di Churchill, nella provincia di Manitoba, il Lazy Bear Expeditions (Clean It Right certification) riserva ai propri ospiti un’esperienza emozionante: avvistamenti, percorsi e navigazioni per vivere l’incontro ravvicinato con l’incredibile fauna artica, con un’attiva condivisione attraverso le piattaforme online e i social network.