“Oral” è il nuovo singolo dell’artista islandese Björk in collaborazione con la spagnola ROSALÍA. Tutti i proventi sono destinati a sostenere una battaglia legale a tutela del salmone autoctono in Islanda.
I dati forniti dall’Icelandic Wildlife Fund (IWF) ci informano che la popolazione di salmoni selvatici dell’Atlantico settentrionale in Islanda è un quarto di quella che era nel 1970. Cambiamenti climatici, aumento di parassiti e inquinamento marino sono le cause principali di questo andamento negativo. Björk, nota per le sue sonorità sperimentali e per i video all’avanguardia, è da sempre attenta alle cause ambientali – incontrando questi dati, ha approfondito la questione scoprendo l’impatto dell’attività ittica in Islanda. In particolare nei fiordi occidentali dell’isola, vengono infatti allevati salmoni che vengono poi pescati per la vendita – alcuni di questi sfuggono dalle reti ed entrano in contatto con pesticidi e rifiuti, giungendo nei fiumi islandesi, dove mettono in pericolo la popolazione di salmoni selvatici.
L’artista ha così deciso di porre l’attenzione sulla causa per la tutela dell’animale autoctono con un’innovativa mossa di comunicazione ambientale. Ha scelto di coinvolgere la cantante e produttrice spagnola ROSALÍA, altrettanto attenta al tema dei cambiamenti climatici. Questa collaborazione unisce le forze di due performer impegnate, le cui voci si uniscono in un progetto musicale molto interessante.
“Oral” è un brano di Björk, creato negli anni Novanta e lasciato nel cassetto in attesa di un mercato discografico e un’occasione adatta alla sua diffusione, avvenuta proprio qualche settimana fa. Il pop sperimentale trova così la sua causa in una battaglia che pone l’accento sui danni causati dall’industria islandese del settore, criticata per il suo impatto ambientale – dall’inquinamento delle acque all’esaurimento degli stock ittici locali.
Björk e ROSALÍA doneranno infatti tutti i proventi generati da questo brano all’organizzazione no-profit AEGIS per combattere l’allevamento a rete aperta in Islanda. Le case discografiche a loro associate, ispirate da questa scelta, hanno accettato di fare lo stesso. Tutti i fondi serviranno a sostenere le spese legali dei manifestanti e ad agire per fermare lo sviluppo di queste attività intensive che danneggiano la fauna selvatica.
«Uno dei motivi per cui abbiamo lanciato questa campagna è che possiamo cambiare le cose», dice Björk a Rolling Stone. «Scienziati e avvocati ambientalisti ci hanno detto che è ancora possibile rimediare. Vale per tutte le notizie legate all’ambiente che leggete: potrebbe esserci il lieto fine».
La scelta di registrare questo brano con una cantante di fama mondiale e con un grande pubblico nei Paesi ispanofoni è vincente per comunicare una battaglia locale con una visione globale. L’allevamento ittico non regolamentato è un problema che interessa altre parti del mondo, come l’Argentina o il Cile. Affrontarlo con un’azione chiara porta ad una battaglia concreta. Una mossa di comunicazione ambientale che prescinde dal brano in sé, che non ha un rimando diretto alla questione nel testo. Il valore risiede, forse, proprio nell’atto di prestare la propria arte a sostegno e beneficio di un obiettivo che interessa la persona, prima ancora dell’artista.