“Lorenzo Lotto e Pellegrino Tibaldi. Capolavori della Santa Casa di Loreto” è la mostra aperta fino al 17 marzo 2024 presso il Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo, realizzata grazie al lavoro congiunto di Fondazione CRC e Intesa Sanpaolo. Mostra che nasce sotto il segno della sostenibilità e dell’economia circolare. Ne abbiamo parlato con l’architetta Loredana Iacopino, a capo della progettazione dell’allestimento.
L’arch. Iacopino vanta anni di esperienza e di formazione presso la Reggia di Venaria Reale. Dal monitoraggio al restauro della struttura, si è poi trovata di fronte alla sfida del progetto museale:
«Lì mi sono accorta di come una così grande macchina abbia bisogno di un’organizzazione molto puntuale. Noi architetti siamo chiamati alla sfida della circolarità: senza una progettualità orientata al riuso, tutto viene buttato. In questi anni il mondo è cambiato e sono proprio i committenti a chiedermi di realizzare allestimenti sostenibili. Ovviamente bisognerà lavorare sui costi dei materiali nell’ottica di scenografie temporanee, oggi purtroppo non così pronti, quindi cerco di concentrare il mio lavoro nell’ideare strutture che, con una modifica del layout e dei colori, possano essere riproposte con nuova percezione visiva. È una variazione degli spazi con l’uso degli stessi elementi. Nel riuso, gli allestimenti possono diventare vera fonte di sostenibilità».
Il riuso dei materiali da allestimento è dunque un vantaggio economico e ambientale. Materiali che assumono essi stessi un valore e una storia. Un dettaglio non da poco:
«Nell’ambito dell’allestimento, il riuso può essere visto come un limite. Io lo vedo come un’occasione, un lavoro di creatività e una sfida soddisfacente. Per me, fare l’architetto significa restituire bellezza, ed è un ruolo sociale. Farlo in modo sostenibile aggiunge un fattore di etica e di responsabilità civile».
La mostra di Lotto e Tibaldi è organizzata da Mondo Mostre con la progettazione di Loredana Iacopino, coinvolta da Fondazione CRC e Intesa Sanpaolo con una richiesta prioritaria: creare un progetto all’insegna dell’economia circolare. Ce lo racconta:
«Dopo un importante confronto con il curatore Vito Punzi, è emersa la necessità di riproporre la visione delle sette opere di Lorenzo Lotto secondo l’odine per cui erano state ideate all’interno della cappella del Coro della Chiesa di Santa Maria di Loreto, quindi per un piccolo ambiente, mentre io avevo a disposizione uno spazio, quello del Complesso Monumentale di San Francesco, di oltre 1.500 mq con un’altezza di 14 metri.
Ho semplificato la percezione dello spazio, valorizzandone la verticalità e monumentalità con l’uso delle luci e dei colori, che guidano il visitatore alla scoperta del racconto in un gioco di prospettive che svelano come in uno scrigno le opere di Lorenzo Lotto. Quinte in tela bianca donano intimità all’ambiente espositivo, dove i pannelli rossi evidenziano in modo discreto le opere e il racconto. Il fatto di portare il visitatore a provare un’emozione di stupore e meraviglia di fronte alla bellezza delle opere è da sempre stata la mia tensione più grande, che cerco di mettere alla base di tutti i miei allestimenti, spero di esserci riuscita, ma questo lo devono dire i visitatori e le visitatrici».
Un percorso che conduce nella scoperta delle opere di Lotto e Tibaldi, fino ad un punto conclusivo di proiezione e di riflessione sul territorio. L’invito è quello di visitare la mostra, conoscendo gli stratagemmi adottati per renderla sostenibile:
«Quelle che noi vediamo come pareti sono in realtà dei pilastri modulari che possono essere riutilizzati, così come le quinte di grafica. È come giocare con dei lego che possono essere ricomposti. Ho ridotto la superficie di materiali e ho semplificato il tutto con forme ed “elementi semplici”. Nulla è inchiodato, se non i pochi supporti utili a garantire il montaggio e la sicurezza. Queste strutture, che percepiamo come un unico blocco, sono in realtà elementi singoli con delle strutture metalliche e dei rivestimenti smontabili e riutilizzabili. Ricordo che la sostenibilità degli allestimenti è un lavoro anche di mantenimento, di organizzazione e di immagazzinaggio, affinché nulla venga perduto nel tempo. Siamo all’inizio di un percorso, che Fondazione CRC e Intesa Sanpaolo hanno deciso di intraprendere».
Altra iniziativa in tema di sostenibilità e attenzione all’ambiente è prevista per il weekend del 13 e 14 gennaio prossimi: sabato 13 gennaio 2024 si terrà “In treno in mostra”, un appuntamento gratuito che da Torino Porta Nuova porterà i visitatori a Cuneo, accompagnati da una guida già durante il tragitto in treno. Domenica 14 gennaio 2024, si terrà invece il “No phone day”, nel quale i visitatori saranno invitati a non utilizzare il proprio smartphone durante l’esperienza di visita.
«Un nuovo evento culturale di assoluto valore per tutta la provincia di Cuneo, promosso in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che mette al centro la sostenibilità, priorità che la Fondazione CRC intende declinare su tutte le iniziative. Il percorso espositivo studiato per questo appuntamento, grazie a cui i visitatori hanno modo di entrare idealmente nella Basilica di Loreto e scoprire i capolavori di Lorenzo Lotto e Pellegrino Tibaldi, sarà smontato e potrà essere riutilizzato per altre occasioni espositive: un progetto che traccia una nuova prospettiva per il futuro degli eventi culturali e per l’attenzione all’ambiente».
Ezio Raviola, presidente della Fondazione CRC.
La mostra è aperta al pubblico gratuitamente dal 25 novembre al 17 marzo 2024 secondo i seguenti orari: dal martedì al venerdì dalle 15.30 alle 19.30 (al mattino apertura solo su prenotazione per scuole), il sabato e la domenica con orario continuato dalle 10 alle 19.30. Per tutte le informazioni sulla mostra e sul programma di eventi collaterali consultare il sito.