I fiumi, i mari e gli oceani sono “saturi” di plastica. Combatterne la dispersione, l’abuso e la sovrapproduzione è la missione dell’Associazione “Basta Plastica in Mare Network” nata cinque anni fa a Rimini. Il suo obiettivo è anche educare individualmente e collettivamente all’inversione nei consumi e al non-utilizzo di plastica monouso. Ne parliamo con Manuela Fabbri, presidente dell’associazione.
Il 2024 inizia con gli “Agenti di Cambiamento Junior”, ci vuoi spiegare questo progetto?
Prima delle vacanze natalizie, insieme a maestre e coordinatrici educative della Cooperativa il Millepiedi, abbiamo consegnato il kit anti-spreco ai bambini della scuola dell’infanzia e primaria della “Scuola sul Mare” a Viserbella di Rimini. È il progetto “Agenti di Cambiamento Junior per l’Agenda 2030”, che si svolgerà durante tutto l’anno scolastico anche in altre scuole comunali del Riminese, per un totale di circa 300 alunni. Il kit anti-spreco consiste in un sacchetto di tela stampato, un contenitore in plastica durevole, lavabile all’infinito in lavastoviglie. Si tratta di un prodotto di qualità della start-up ReCircle già usato nelle mense svizzere e milanesi. Abbiamo una rete di collaboratori, tra i quali Enzo Favoino e gli amici lombardi che con La Spesa Sballata hanno già stipulato un “patto di corresponsabilità” con i presidi sanitari locali e ci avvaliamo anche della loro esperienza già rodata nei negozi, per il vuoto a rendere e i contenitori portati da casa.
Alle stesse scuole fornite anche aiuole sopraelevate, terriccio fertile, sementi e piccole piante con attrezzi. Qual è l’obiettivo?
Tramite la cura delle aiuole, la piantumazione degli ortaggi e delle erbe officinali, da parte dei bambini affiancati dai pensionati, vogliamo favorire il trasferimento dei “buoni saperi” di un tempo (autocoltivazione e non spreco) dagli anziani ai più piccoli. E ne resterà traccia, poiché grazie alla collaborazione di Franco Borgogno, scrittore e ricercatore, nostro presidente onorario, sarà realizzata una graphic novel della quale i piccoli agenti di cambiamento saranno autori. Questo progetto, di cui siamo capofila insieme ai pensionati attivi di AUSER, è stato finanziato dal bando inter-associativo dalla Regione Emilia-Romagna con la collaborazione di VolontaRomagna Odv.
Come comunicare il rispetto per il mare e sensibilizzare la cittadinanza e i decisori?
Tramite attività di pressione trasparente e positiva, ma anche azioni concrete. Ad esempio, abbiamo posizionato un “posacenere collettivo” con pannelli informativi su alcune spiagge riminesi, per contrastare il fenomeno delle cicche nella sabbia, che poi finiscono in mare e si ritrovano a centinaia di km di distanza.
Nel 2021 e nel 2022 abbiamo organizzato il Summer Camp “La Natura del Mare”, insieme a tre università (Ferrara, Bologna, Urbino) una scuola estiva intensiva di formazione per studenti universitari, in particolare sull’ecosistema marino. A fine 2024 saranno dati due sostanziosi Premi di Laurea e di Ricerca per neolaureati al Campus di Rimini di UniBo. Il nostro obiettivo è responsabilizzare direttamente istituzioni, docenti, studenti, professionisti, portatori d’interesse e le scuole di ogni ordine e grado, da quelle dell’infanzia ai master universitari, poiché solamente unendo le forze vinciamo la sfida.
Dal 2019 abbiamo organizzato anche econuotate interregionali di 7 km nello splendido mare intorno al Parco Naturale di Monte San Bartolo, tra Cattolica e Pesaro (qui il video, ndr). Obiettivo: denunciare l’inquinamento da “calze” di plastica disperse in grandi quantità dagli allevamenti intensivi di cozze, anche sulle spiagge protette di Fiorenzuola di Focara. Nel 2024 proseguiremo con varie iniziative per tutelare gli habitat marini dagli abusi, quindi anche dai grandi eventi sulle spiagge (ad esempio concerti e raduni) insieme a Marevivo e altre associazioni.
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