BiodiverCities: i cittadini sviluppano le città del futuro

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L’ Unione Europea ha negli anni ottenuto un ruolo sempre più importante nel decidere e mettere in atto le politiche ambientali dei 27 paesi membri.

La crisi climatica in atto e la lotta al cambiamento climatico sono diventati temi centrali anche a Bruxelles. Il nuovo regolamento, approvato a giugno scorso, il “Nature Restoration Law”, è l’ultimo esempio di intervento politico sul tema ambientale da parte degli organi dell’UE.

Oltre a legiferare sul tema, l’UE porta avanti diversi progetti concretizzati dagli stati membri o addirittura dalle autorità regionali o locali.

Un esempio importante in questo senso è BiodiverCities: ideato e proposto dal Parlamento Europeo, si è svolto in due anni, dal 2020 fino all’aprile del 2023.

Si tratta di un progetto pilota con lo scopo di coinvolgere i cittadini nella co-creazione di visioni sulla natura urbana.

Nei due anni di lavoro in dieci città europee (Palermo, Regalbuto, Varese, Lisbona, Valongo, Palma, Leiden, Maribor, Novi Sad e Vilnius) si è visto l’impegno di varie persone in convegni e iniziative, allo scopo di affrontare le principali questioni ambientali all’interno della propria città.

Aumentare gli spazi verdi disponibili in un quartiere, mappare i servizi ecosistemici, valutare le infrastrutture green già presenti e come queste possano fornire benefici ai cittadini: questi sono solo alcuni dei temi trattati.

Centrale nel progetto il concetto di co-creazione, scegliendo di collaborare e mettere assieme risorse e capacità per ottenere nuove interazioni e idee da poter poi sviluppare e mettere in atto.

Ricercatori e esperti che hanno partecipato al progetto sottolineano l’importanza di questo concetto. La sola competenza tecnica non è infatti sufficiente ad affrontare un problema vasto come quello legato all’ecologia.

É necessario invece poter fare uso delle conoscenze pratiche di tutti coloro che sono coinvolti nel problema in modo quotidiano e che applicano ai problemi soluzioni pratiche e concrete.

Nelle tre città italiane BiodiverCities ha prodotto risultati soddisfacenti ed estremamente in sintonia con le necessità dei cittadini.

A Palermo il gruppo di lavoro ha approfondito il ruolo degli spazi verdi in relazione all’educazione dei più giovani.

A Regalbuto, in Sicilia, si è prodotto invece, coinvolgendo la comunità locale, un piano decennale che si occupa di tutela della biodiversità, agricoltura sostenibile, cultura e raggiungimento di una migliore circolarità, per “porre rimedio a decenni di declino demografico ed economico”.

Il progetto portato avanti invece a Varese ha prodotto una mappatura a livello provinciale dei nidi di rondine con oltre 500 colonie individuate e registrate. Tra i più attivi nella realizzazione del progetto gli alunni di oltre 40 scuole.

Biodivercities è un primo tentativo di portare le istituzioni europee tra le persone per costruire insieme una città più adatta alle esigenze della popolazione e più rispettosa dell’ecosistema circostante.

Immagine di copertina: Global Change Ecology