Un urlo si disperde nella natura delle Isole Svalbard. Sono le voci di Jacob Collier, sei volte vincitore del Grammy britannico, e della cantante norvegese AURORA in una magica esibizione nell’Artico.
I due artisti ci propongono in questo filmato un interessante mash-up di “A Rock Somewhere” e “The Seed” su una piattaforma galleggiante tra gli iceberg, di fronte all’imponente ghiacciaio di Sveabreen. In collaborazione con Greenpeace International sulla nave Arctic Sunrise, echeggia un messaggio per l’ambiente.
Nel 2023, con il Global Ocean Treaty è stata resa nota a livello internazionale la volontà di mantenere vivo l’obiettivo di proteggere il 30% degli oceani nel mondo entro il 2030. Eppure, Greenpeace International allerta rispetto al via libera della Norvegia per le estrazioni minerarie nel Mar Glaciale Artico, in un’area grande quasi quanto il territorio italiano.
Da qui la volontà di dare voce a questo appello per la tutela degli oceani.
In tutto il mondo, milioni di persone hanno firmato le petizioni dell’organizzazione, ottenendo un risultato di grande impatto: attualmente, 32 Paesi sostengono una moratoria sull’estrazione mineraria in acque profonde, una pausa precauzionale o il divieto di azione nei fondali marini internazionali, che coprono quasi il 60% del Pianeta blu.
Dati che arrivano dal commento della Dott.ssa Laura Meller, responsabile della campagna “Protect the Oceans”, che commenta l’esibizione di Collier e AURORA come «un promemoria della fragilità del nostro Pianeta e del perché lavoriamo così duramente per proteggerlo».
I due artisti hanno dunque portato in scena una rivisitazione di due dei loro pezzi più noti, in questo atto creativo che trova un’inquietante armonia nella grandezza maestosa dell’Artico.
La potenza espressiva di questo prodotto finale è tradotta dall’efficace sensorialità che già dalla prima visione e dal primo ascolto arriva sulla nostra pelle come un brivido. Ed è proprio in questo urlo finale, che si disperde nelle Isole Svalbard, che si amplifica il silenzio del ghiacciaio. Da qui, la nostra possibilità di dar voce alla crisi climatica e di prendere parte alle mobilitazioni di Greenpeace International.