Snow Land, il turismo nell’era del cambiamento climatico

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Gli ultimi anni sono stati i più caldi mai registrati nella storia (dati del World Meteorological Organisation) e sempre più cataclismi meteorologici mostrano come il cambiamento climatico non sia più un’ipotesi futura, ma un fenomeno presente.

Come tutto questo incide sul turismo, in particolare quello invernale?
Ne parliamo con Marco Zorzanello, fotografo reporter professionista, autore della mostra Snow Land e del libro fotografico Tourism in Climate Change Era.

Perché questo progetto e quando nasce?

Tutto è iniziato nell’inverno del 2015, quando durante una gita con mia moglie e il nostro figlio , alla ricerca di un paesaggio idilliaco natalizio e innevato, ci siamo imbattuti in un paesaggio surreale.

Le Dolomiti maestose e bellissime ma brulle e prive di neve e torme di sciatori che si affollavano in strisce di neve artificiale. Un contrasto che mi ha generato un senso straniante di ironia e tragicità.

Così ho iniziato a scattare foto, e da qui è nata l’idea del progetto il Turismo in epoca di cambiamento climatico, tra il 2015 e il 2021, che è diventato anche un libro pubblicato dall’editore francese André Frère Edition.

Ho voluto esplorare come l’industria del turismo reagisce agli effetti del riscaldamento globale, dal calo delle nevicate, alla desertificazione, allo scioglimento dei ghiacci polari fino all’innalzamento del livello del mare.

Ci sono così quattro capitoli: Snow Land, situato nelle Alpi Dolomitiche italiane; Water Tour, nel Mar Morto tra Palestina e Israele; Iceberg Souvenir, che abbraccia Canada, Groenlandia e Islanda; e infine Lost Paradise; ambientato nella Repubblica delle Maldive.

Perché proprio il turismo?

Perché l’esperienza delle “agognate vacanze” è comune al ceto medio occidentale al quale mi rivolgo, è un tema apparentemente leggero e la gente più facilmente si incuriosisce. Al contempo il settore del turismo rappresenta il 10% del Pil mondiale.

Con questo progetto dunque ho cercato di fare riflettere sugli effetti dei cambiamenti climatici nel nostro stile di vita insostenibile.

Snow Land è sempre molto attuale. Puoi raccontarci questa mostra e le emozioni e reazioni che suscita?

Le Dolomiti sono uno scenario pazzesco di una bellezza unica, patrimonio mondiale naturale dell’UNESCO dal 2009, ma rappresentano anche un’attrazione che richiama milioni di turisti ogni anno.

Ed è proprio qui, nelle montagne, che il cambiamento climatico si fa più estremo, e i sotterfugi messi in atto per resistergli sono i più evidenti. Ho scelto le Dolomiti perché sono un esempio  locale di un tema di importanza globale.

La mia tecnica punta molto sul contrasto tra natura e artificialità, tra sciatori a tutti costi e natura stremata. È evidente anche dai colori, le mie foto documentano, con uno sguardo esterno e con ironia e malinconia, i tentativi paradossali e stranianti di ricostruire artificialmente l'inverno. 

Da dentro sembra tutto normale, ma se lo sguardo si allontana e si vede il contesto, si capisce la follia, anche visivamente.

Basti pensare che la società Dolomiti Superski, uno dei più grandi comprensori sciistici al mondo, produce neve artificiale per coprire i 1200 km di piste in meno di 48 ore e con la capacità di trasportare sino a 630.000 sciatori all’ora sui propri impianti. Nonostante la riduzione del periodo  di neve naturale, negli ultimi anni il flusso turistico è addirittura aumentato. Un vero e proprio divertimentificio.

Da novembre a marzo, le Dolomiti, come altre regioni montane, cambiano pelle, trasformando i panorami mozzafiato in un enorme parco di divertimento artificiale. Ovviamente tutto questo ha un impatto ambientale enorme, che riduce le risorse idriche e danneggia la biodiversità, quindi aggravando gli effetti del riscaldamento globale. Nella mostra a corredo delle foto ci sono ampie parti di spiegazione. In genere la reazione è di grande interesse, la potenza delle foto è tale da indurre a riflessione.

Dove sono state pubblicate le foto e dove si trova la mostra?

La mostra Snow Land sta girando molto, in precedenza è stata esposta a Parigi, in Bretagna, Georgia e molte città europee. Recentemente vari pannelli sono stati presenti in piazza a Lecco al Festival Immagimondo.

Il progetto fotografico Turismo nell’era del cambiamento climatico è stato pubblicato più di 50 volte sui principali media mondiali, come National Geographic Magazine, Time, News Week Japan e molti altri. È una mostra inclusa anche nel programma espositivo della National Geographic Society e ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali.