L’obbiettivo di limitare l’aumento delle temperature globali a 1,5°C in più rispetto al periodo preindustriale sembra essere molto difficile da rispettare. Secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale ci sarà un superamento di questa soglia (stabilita negli Accordi di Parigi del 2015) nei prossimi 5 anni e il gap si dovrebbe attestare tra 1,1°C e 1,9°C.
Questa possibilità è già nota alle istituzioni internazionali dal 2018 e l’evento è noto come overshooting (superamento).
Nello stesso rapporto intergovernativo dove per la prima volta si fa menzione del possibile superamento della soglia, si sottolinea anche la possibilità in futuro di invertire la rotta riguardo il riscaldamento globale, assorbendo e catturando la Co2 direttamente dall’atmosfera.
Questa idea estremamente ottimista piace a molti governi nazionali che in questi anni non sono riusciti a ridurre le emissioni di anidride carbonica in modo compatibile con gli obbiettivi prefissati a Parigi.
La possibilità di “accettare” l’overshooting eviterebbe loro di dover dare spiegazioni e affrontare gli enormi costi che ne derivano. Questioni che se verranno rimandate al futuro, saranno assorbite e attenuate a livello di costi dalla crescita economica.
La strada proposta porta con sé anche enormi rischi.
Il dato 1,5 gradi è solo un valore medio dentro un range che può andare da 0,8 a 3,1 gradi in più. La differenza è molto ampia, un aumento delle temperature globali di 2 gradi o più comporterebbe conseguenze disastrose e senza nessuna garanzia che in futuro si possa poi invertire la rotta semplicemente azzerando le emissioni di anidride carbonica.
Un altro possibile problema è legato all’utilizzo delle tecnologie per rimuovere l’anidride carbonica dall’atmosfera. Nei prossimi anni potrebbe essere necessario rimuove una gigantesca quantità di Co2 e tali tecnologie non sono mai state utilizzate in modo cosi intensivo.
Oltre a ciò, per effettuare questa gigantesca operazione, ci potrebbero volere decenni, durante i quali la temperatura globale andrebbe oltre la soglia stabilita.
I danni che tale situazione potrebbe creare all’ambiente e anche alle persone non sono facilmente prevedibili, ma secondo uno studio della Climate Analytics di Berlino anche un superamento temporaneo della soglia provocherebbe danni climatici per i prossimi decenni.
Il messaggio comunicato, soprattutto alle nuove generazioni, è molto chiaro: l'overshooting non è un' emergenza, ed è possibile rimandare la soluzione del problema agli anni futuri.
Si tratta di un messaggio pericoloso sia per i rischi e le incognite di questo nuovo approccio e sia perché in totale contrapposizione con l’evidenza scientifica e le lotte portate avanti in questi anni da Greta Thunberg e dal movimento Fridays For Future, il quale ha trovato proprio nei più giovani gran parte dei suoi sostenitori.
La possibilità di rimandare la questione ai prossimi anni piace ai politici odierni impegnati nel trovare una soluzione rapida e non troppo costosa. Saranno tuttavia proprio le nuove generazioni a dover affrontare le peggiori conseguenze della crisi climatica e un loro “rilassamento” riguardo questi temi potrebbe rivelarsi irreversibile.
Come sottolineato da molti esperti, anche all’interno di uno studio pubblicato su The Nature, la soluzione più sicura e saggia per affrontare il riscaldamento globale resta quella di ridurre il più rapidamente possibile le emissioni di gas serra.
Immagine di copertina: Pia Harboure/WMO 2024 Calendar Competition