In un contesto globale sempre più segnato dalle sfide ambientali e sociali, la sostenibilità emerge come un tema cruciale per le giovani generazioni. Eikon Strategic Consulting Italia ha recentemente presentato, nell’ambito della Social Sustainability Week a Roma, la ricerca “Giovani e sostenibilità sociale“.
Questo studio, che ha coinvolto un campione rappresentativo di 2000 giovani italiani tra i 16 e i 34 anni, offre uno sguardo lucido sulle percezioni, i comportamenti e le speranze delle nuove generazioni rispetto alla sostenibilità, con un focus particolare sulla componente ambientale.
La ricerca evidenzia come i giovani abbiano una radicata consapevolezza ambientale. Termini come riciclo, riutilizzo e risparmio risuonano frequentemente nelle loro risposte, a testimonianza di una sensibilità crescente verso le tematiche ecologiche. Tuttavia, il pragmatismo spesso guida le loro scelte quotidiane, spingendoli a privilegiare comodità ed economicità rispetto alla sostenibilità ambientale.
Ad esempio, il 75% degli intervistati non considera la sostenibilità negli spostamenti, prediligendo rapidità e praticità. Gli acquisti seguono una logica simile, con il prezzo che prevale sull’etica ambientale dell’azienda produttrice.
Questo dato mette in luce non solo una priorità dettata da vincoli economici, ma anche la necessità di rendere le opzioni sostenibili più accessibili e competitive.
Uno degli aspetti più interessanti emersi riguarda la transizione energetica e le tecnologie innovative.
Il 56% dei giovani considera il nucleare una valida opzione green, una visione che riflette un approccio pragmatico e aperto alle soluzioni tecnologiche per affrontare la crisi climatica. Anche sull’intelligenza artificiale, i giovani mostrano un atteggiamento equilibrato: 8 su 10 invitano alla prudenza, dimostrando una maturità che supera la semplice curiosità tecnologica.
Questo quadro pone una sfida per le istituzioni e le imprese: comunicare la sostenibilità in modo autentico. I dati raccolti rivelano che solo il 47% dei giovani considera le aziende realmente impegnate nella sostenibilità, mentre il 38% percepisce un impegno concreto da parte delle istituzioni. Questo divario rappresenta un’opportunità per ridefinire la narrazione e costruire un dialogo più efficace con gli under 35.
Un esempio significativo è l’attenzione riservata dai giovani alla work-life balance e al benessere psico-fisico, elementi che il 70% degli intervistati ritiene fondamentali. Questo suggerisce che una comunicazione ambientale efficace non debba limitarsi agli aspetti tecnici, ma debba integrare valori sociali e personali che risuonino con il vissuto quotidiano dei giovani.
Come ha sottolineato Cristina Cenci, Senior Partner di Eikon Strategic Consulting Italia «la sostenibilità sociale deve diventare una strategia trainante». Solo attraverso un impegno condiviso tra istituzioni, imprese e società civile sarà possibile rispondere alle aspettative dei giovani e costruire un futuro più sostenibile.