Il Premio AICA 2024 ha visto vincitrice per la categoria Comunicare i Cambiamenti Climatici la campagna di comunicazione #ClimateofChange di We World, organizzazione no profit italiana indipendente attiva in Italia e altri 25 Paesi nel mondo.
Con il suo impegno di diffusione e comunicazione, il progetto vuole garantire un futuro migliore sia ai migranti indotti dal clima, sia alle nuove generazioni, che dovranno affrontare i peggiori effetti della crisi climatica.
L’impegno di We World è di promuovere un’economia socialmente ed ecologicamente giusta. Sensibilizzare e lottare per politiche efficaci al servizio delle persone ed essere protagonisti del futuro e parte del cambiamento sono i cardini su sui di poggia.
Abbiamo parlato di #ClimateofChange con Rachele Ponzellini, coordinatrice comunicazione EU & Mondo di We World.
Da quale esigenza nasce la campagna e quali obiettivi si pone?
La campagna nasce dai risultati di un sondaggio sulla percezione dei giovani di 23 paesi europei sull’urgenza del tema della crisi climatica. Si approfondisce il nesso con le migrazioni, le responsabilità della crisi, dando spazio alle storie di chi vive la crisi climatica tutti i giorni, nei paesi più colpiti dagli effetti del cambiamento climatico.
Sono stati intervistati ventiduemila giovani e dai risultati del questionario è stata impostata la campagna di informazione, di sensibilizzazione e di advocacy intitolata #ClimateOfChange.
Partendo dal “clima di cambiamento” che vuole generare la campagna, tutte le attività sono indirizzate a informare, sensibilizzare e attivare i/le giovani. Il fine è di chiedere sviluppi nelle politiche europee e nazionali, consapevoli che governi e aziende ne sono i principali responsabili.
Si presta attenzione anche ai cambiamenti di comportamento di ogni persona, per contribuire tutti a contrastare la crisi climatica.
Il claim da cui nasce la campagna è “la crisi climatica è una crisi sociale”, partendo dal riconoscimento di quanto l’intersezionalità della crisi climatica esasperi le diseguaglianze già esistenti tra persone, tra comunità e tra paesi.
Quale contributo può dare #ClimateOfChange agli sviluppi di una comunicazione volta a promuovere una sostenibilità ambientale e sociale?
La campagna #ClimateOfChange contribuisce in vari modi a una comunicazione per la sostenibilità ambientale e sociale. Porta dati inediti dal campo e sulla percezione dei giovani, storie e voci dalle persone più colpite dal cambiamento climatico, insieme ad attività creative per arrivare a un ampio pubblico e fuori dalla bolla.
La campagna, oltre alla webserie WonderWomen che mostra esempi di chi lotta ogni giorno per la propria comunità, ha anche dato vita a un tour europeo di circo contemporaneo sul tema delle migrazioni climatiche.
Il collettivo MagdaClan ha infatti realizzato lo spettacolo We Land e due documentari, uno dei quali ha ricevuto il premio all’Environmental Film & Screenplay Festival.
Il tour ha visto 8 tappe europee e ha raggiunto oltre 20.000 spettatori in presenza. Un modo alternativo per raggiungere persone di ogni età e di ogni provenienza, superando le barriere linguistiche con un linguaggio universale e artistico che emoziona.
Quali sono i riscontri positivi che avete notato durante la diffusione e l’accoglienza della campagna e gli aspetti di miglioramento?
La campagna #ClimateOfChange ha portato avanti una petizione che ha raggiunto oltre 130.000 firme. Si parla di neutralità climatica, rotte sicure per migranti climatici e partecipazione giovanile nelle politiche europee. Sei attiviste hanno poi consegnato la petizione alla COP27 in Egitto, durante un panel della conferenza.
La petizione è arrivata inoltre presso la Commissione Europea. L’evento ha visto la partecipazione dei giovani, coinvolti in dibattiti a livello locale, nazionale e internazionale e in varie attività con i diversi 27 partner della campagna.
Ci consideriamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti e della possibilità che abbiamo reso tangibile di dare una spinta positiva verso una maggiore considerazione in tema giustizia climatica.
Immagine di copertina: © Associazione Neodemos