La prossima edizione delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina si avvicina. Avrà inizio infatti nel febbraio 2026 e ha da tempo suscitato critiche a causa della sua insostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Tra inchieste giornalistiche, servizi d’approfondimento televisivi, mobilitazioni di comitati locali e associazioni nazionali, il racconto delle Olimpiadi si è sviluppato sotto molteplici punti di vista.
Una prospettiva originale è quella adottata da Beatrice Citterio, ricercatrice in trasformazioni territoriali alla Libera Università di Bolzano, che ha pubblicato la fanzine “Giochi Preziosi”.
Recentemente ha anche realizzato un sito web, speciealiena.com, per indagare a fondo i cambiamenti che stanno avvenendo nei territori montani.
Come definiresti Giochi Preziosi? Che caratteristiche ha?
Ho deciso di stampare Giochi Preziosi a novembre. Lo definirei un prodotto editoriale che affronta la tematica delle Olimpiadi invernali in maniera trasversale. C’è la criticità ai giochi, ma allargando lo sguardo in generale a problematiche preesistenti e tangenti o intersecanti quelle dell’evento.
Si tratta di una fanzine, ovvero una pubblicazione autoprodotta che unisce scatti fotografici, un’introduzione testuale e didascalie esplicative. Non è solo un’opera di denuncia o di critica sociale, ma vuole dare una tridimensionalità alla narrazione piatta e univoca di un grande evento sportivo.
La preparazione per i Giochi Olimpici sta avendo un grande impatto ambientale e sociale, che andrebbe presentato e raccontato nelle sue molteplici sfaccettature. Inoltre, il progetto non solo illustra i problemi e le criticità legati all’evento olimpico, ma li colloca all’interno di processi problematici preesistenti.
Notiamo infatti il continuo aggravarsi delle disuguaglianze sociali o la mercificazione degli ambienti montani, un fenomeno oramai pervasivo che ha ripercussioni significative sulle terre alte.
Come viene raccontata e presentata la montagna a livello comunicativo e pubblicitario?
Negli ultimi 30 anni la montagna è stata rappresentata tramite spazi vuoti, puri, silenziosi. Questo per dare un’immagine di tranquillità e vacanza, distante dalla frenesia del lavoro in città.
Ricorrono soprattutto immagini molto statiche, cioè fotografie con la neve, oppure con grandi prati verdi o con la presenza di animali. A lato di questo spesso sono rappresentate varie attività o esperienze “tipiche”.
La pubblicità vuole promuovere il modello turistico attuale e quindi comunicare immersività, semplicità e spensieratezza, che è la chiave con cui prevalentemente si raccontano i territori montani alpini.
La montagna, nonostante sia narrata sempre come luogo di passaggio e villeggiatura, è un’abitazione per milioni di persone, che hanno bisogno per vivere di servizi di base, uno stipendio decoroso, un sistema economico funzionante e altre opportunità.
L’effettivo utilizzo a scopo di lucro che si fa delle sue valli e dei suoi pendii, si traduce nella mercificazione di un ambiente che in realtà rende la vita molto più complessa e impegnativa rispetto ad altri territori.
Giochi Preziosi combina una serie di foto e testi, questa scelta è efficace da un punto di vista comunicativo?
Penso e spero che questa sia una scelta efficace, anche se credo che il modo più corretto per comunicare sia relazionarsi e ascoltare i racconti dei residenti.
Il progetto nasce dalla volontà di riportare in città quel che vedo e sento in montagna: le problematiche, le preoccupazioni e le lotte di chi sta subendo senza possibilità di confronto un deturpamento della propria casa.
Giochi Preziosi non parla solo di montagna: lo stesso avviene anche in città, ma nella frenesia dello sviluppo di Milano tende a sfumarsi: per questo ho voluto evidenziarle.
Al di là della partecipazione alle mobilitazioni e alle assemblee valligiane, quel che mi piace fare è scattare fotografie e scrivere.
I testi ampliano e introducono il senso di molte foto, che a volte sono un po’ analitiche, ripetendosi tra di loro. Ho giocato molto su alcune similitudini anche per alzare un po’ di interrogativi sulla qualità e sulla sostanza delle sponsorizzazioni degli ambienti montani.
Guardando le foto di Giochi Preziosi emerge molto l’impatto sociale e antropico delle Olimpiadi, e la natura è sempre trascurata o in secondo piano.
Certamente, è come se il sistema turistico mettesse la natura da sfondo a tutte le attività turistiche, mentre alcune pubblicità ne sfruttano proprio il carattere naturale e incontaminato, travisando però la realtà dei fatti. Spesso c’è distacco tra quello che la pubblicità mostra e la realtà, in ogni settore promozionale. Spetta a noi saper discernere realtà e finzione.
Quale tipo di comunicazione si sta applicando per questa edizione delle Olimpiadi?
Nella comunicazione delle Olimpiadi c’è un contrasto netto tra Milano, con il suo ambiente urbano, e le montagne, che però sono quasi sempre rappresentate dalle Dolomiti. Spesso le pubblicità uniscono il paesaggio urbano a quello alpino, come se fossero un unico pacchetto.
Il messaggio che passa è quello di un evento che unirà gli italiani e gli appassionati di sport, un momento di aggregazione che metterà sotto i riflettori l’immagine dell’Italia e accorcerà le distanze tra Milano e Cortina, in realtà divise da più di quattro ore di auto e infinite ore di mezzi pubblici.
Nonostante sembri tutto orientato a promuovere il turismo in maniera sostenibile, tale organizzazione promuove un sistema turistico e di sviluppo altamente impattante ed estraneo ai futuri climatici che ci aspettano.
Inoltre, i luoghi pensati per ospitare le Olimpiadi nelle sue diverse discipline soffrono già un sistema turistico che porta al sovraffollamento, ad un aumento del costo della vita per i residenti e un generale utilizzo spropositato delle risorse naturali.
Bisognerebbe dunque concentrarsi su come gestire i danni del turismo di massa e capire come renderlo più sostenibile.
Quello che sembra mancare nella pubblicità di questi giochi invernali è una riflessione sul perché si son fatte alcune scelte e soprattutto su cosa lasceranno: chi ci guadagna davvero e quali saranno le conseguenze per il territorio.