I Teachers for Future sono una rete nazionale di insegnanti, educatori, dirigenti scolastici e ricercatori, nata nel 2019 sulla scia delle mobilitazioni studentesche per il clima.
Insieme alla Rete Educazione Ecologica, hanno realizzato il webinar Ecologia a scuola, sull’educazione dedicata a questi temi. Ne parliamo con Monica Capo, insegnante in una scuola primaria e tra i portavoce di TTF.
Monica, come è nato il vostro movimento e cosa chiedete alle scuole?
Abbiamo aderito al Manifesto degli Insegnanti per il Futuro, pubblicato nel 2019. Il nostro compito è sostenere gli studenti e le studentesse, gli attivisti e le attiviste, nel chiedere un efficace contrasto ai cambiamenti climatici.
Fin dal 2019 abbiamo chiesto ai docenti di formarsi sulla crisi climatica, di introdurre l’argomento nei Curricula di Istituto. I dirigenti scolastici, con il nostro invito, hanno potuto dichiarare per il proprio istituto lo stato di emergenza climatica, seguendo le Linee Guida per le scuole sostenibili, emanate proprio da TFF Italia.
In che cosa consistono queste Linee Guida?
- Emissioni zero degli edifici scolastici
- Campagne di riforestazione all’interno delle scuole,
- Emissioni zero per i trasporti scolastici (bike-to-school e pedibus)
- Rifiuti zero nelle scuole e orti scolastici.
Ma oltre a questo siamo convinti che sia soprattutto fondamentale una riforma in chiave ecologica della scuola.
È necessario infatti cambiare l’insegnamento, spiegando le materie di studio attraverso un approccio critico al modello di sviluppo capitalista dominante, favorire una critica dell’attuale modello educativo e una visione basata su un’ecologia profonda e integrale.
Cosa avete chiesto al Ministero dell’Istruzione e del Merito?
Indicazioni per l’insegnamento dell’educazione civica e di valorizzare, in questo processo, l’apporto attivo degli studenti e delle studentesse che devono poter essere parte attiva nelle decisioni riguardanti la loro formazione.
A tale scopo insieme ad Alfabeti Ecologici abbiamo lanciato le Lezioni Ecologiche (simultanee, coordinate e ripetute) rivolte alle scuole di ogni ordine e grado.
Che ne pensate dell’alternanza scuola-lavoro?
Continui tagli ai fondi, precarietà del personale e mancanza di investimenti hanno consentito negli ultimi anni alle aziende di entrare sempre più prepotentemente all’interno degli istituti scolastici e di volgere l’istruzione pubblica alle esigenze del mercato, al contrario di quanto recita la Costituzione Italiana.
Il Ministero dell’Istruzione italiano ha aggiunto al suo nome l’espressione “merito”, in linea con l’idea di “scuola aziendale”, valutativa piuttosto che formativa.
Nel 2020 l’Associazione Nazionale Presidi (ANP) aveva affidato all’azienda energetica ENI lo svolgimento di un programma di incontri sui temi della sostenibilità ambientale per la formazione dei docenti delle scuole italiane.
Per questo Michele Carducci, professore ordinario di Diritto climatico all’Università del Salento, a nome del team di giuristi “Legalità per il Clima” predispose, in collaborazione con i Teachers for Future, una diffida indirizzata ad ENI, inviata al Ministero e alla stessa ANP.
Abbiamo dunque chiesto l’abolizione dei percorsi di alternanza scuola-lavoro, soprattutto nelle aziende che basano la loro attività sulla promozione dell’energia da fonti fossili, e che invece le aziende coinvolte nei progetti scolastici avessero i più alti standard di certificazione ambientale.
Purtroppo anche i fondi NextGenerationEU sono stati investiti nella digitalizzazione delle scuole, e meno nella transizione ecologica.
Come comunicare e spiegare la crisi climatica senza creare ecoansia nei ragazzi?
Ci siamo interrogati molto su quale modalità di comunicazione utilizzare. Sentirsi colpevoli, impotenti o annichiliti dall’ansia non porta all’azione. Crediamo che l’attivismo sia la chiave per evitare la rassegnazione e il fatalismo.
La speranza è azione politica, collettiva e cooperativa. Per questo continuiamo ad orientare all’azione le giovani generazioni a partire da esempi positivi.
Il contenitore giusto per farlo è proprio quello dell’educazione civica. In queste lezioni va comunicato ai ragazzi come il Pianeta sta cambiando, come ciò ci riguarda, che cosa abbiamo fatto finora, cosa dobbiamo fare adesso.
Questi sono anche i titoli delle parti del nuovo libro “The Climate Book” di Greta Thunberg. Nelle classi, attivisti come Rifiuti Zero e Teachers for Future, proponiamo “I 10 Passi della Strategia Rifiuti Zero” e le 4R, insistendo sulla Riduzione e la Riprogettazione (nella quale stiamo ottenendo buoni risultati, scrivendo alle aziende) e l’Enciclica Laudato Sì di Papa Francesco.
Da qualche tempo abbiamo iniziato a organizzare incontri ispirati alle madri di Plaza de Mayo, con Mothers’ Rebellion, madri ribelli, un nuovo movimento di donne.
“Questa é la storia più grande del mondo. É arrivato il momento di raccontarla e forse anche di cambiarne il finale”. Greta Thunberg.