“100 œuvres qui racontent le climat”: l’arte diventa consapevolezza

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L’arte come strumento di sensibilizzazione sul cambiamento climatico. È questa l’idea da cui nasce la nuova iniziativa del Museo d’Orsay e dell’Orangerie di Parigi, con la mostra Cento dipinti per una riflessione universale sul clima (100 œuvres qui racontent le climat).

Un percorso espositivo visitabile da marzo a luglio 2025 che intreccia arte e scienza, storia e attualità, per raccontare l’impatto del clima sulle società umane attraverso capolavori pittorici.

Éléphants d’Afrique, Charles Émile de Tournemine, Musée D’Orsay

La mostra propone una selezione di cento opere provenienti da diverse epoche, dalle rappresentazioni romantiche della natura ai paesaggi industriali segnati dall’inquinamento.

L’obiettivo è offrire una chiave di lettura inedita sul rapporto tra l’uomo e il clima, mostrando come il mutamento ambientale sia stato percepito e rappresentato dagli artisti nel corso della storia.

Dai cieli tempestosi di Turner alle nebbie di Monet, dalle vedute marine di Courbet alle visioni urbane di Léger, l’esposizione invita a riflettere su come l’arte abbia anticipato, documentato e interpretato i cambiamenti climatici.

Ma questa iniziativa non si limita a un’operazione culturale: è anche un potente strumento di comunicazione ambientale. Il Museo d’Orsay si inserisce in una tendenza sempre più diffusa tra le istituzioni culturali, che vedono nell’arte un linguaggio universale capace di trasmettere messaggi di urgenza climatica.

La mostra è affiancata da conferenze, workshop e materiali didattici, con l’obiettivo di ampliare il dibattito e coinvolgere pubblici diversi, dagli appassionati d’arte agli studiosi di cambiamento climatico.

Moisson, Charles-François Daubigny, 1851, Musée D’Orsay

L’arte ha sempre avuto un ruolo chiave nel plasmare la coscienza collettiva, e questa esposizione dimostra come il patrimonio artistico possa diventare uno strumento di sensibilizzazione efficace.

Iniziative simili sono state realizzate in passato, come il progetto Dear Earth: Art and Hope in a Time of Crisis alla Hayward Gallery del Southbank Centre di Londra, la raccolta di opere Artists for Climate, realizzata in collaborazione con TED Countdown per coinvolgere artisti nella creazione di messaggi visivi sul cambiamento climatico, e l'iniziativa del Leopold Museum di Vienna, che ha inclinato alcuni gradi celebri quadri per rappresentare gli effetti del cambiamento climatico e sensibilizzare il pubblico sul tema. 

La sfida è portare la questione climatica fuori dai contesti scientifici e politici, rendendola accessibile attraverso l’emozione e la bellezza.

Cento dipinti per una riflessione universale sul clima non è solo una mostra, ma un esperimento di comunicazione ambientale che sfrutta il potere delle immagini per stimolare un cambiamento di prospettiva.

In un’epoca in cui il cambiamento climatico è spesso affrontato con dati e grafici, il Museo d’Orsay ci ricorda che anche l’arte può essere un veicolo potente per comprendere e affrontare la crisi del nostro tempo.

Immagine di copertina: Akseli Gallen-Kallela Palokärki, le Grand Pic noir, 1894